Appunti sulle origini e sulla storia del fumetto italianodi Luigi F. Bona(nuovo testo, aumentato, dal volume IL FUMETTO ITALIANO)1 | 2 | 3 | 4 | 5
Il Corriere dei PiccoliIl panorama del 1908 è dunque costituito da un'editoria per ragazzi ancora immatura, viziata da pesanti intenzioni educative (e di conseguenza noiosissima), e da un'editoria umoristica per adulti incentrata sulla vignetta o sulla grande tavola (in sostanza ancora una vignetta, anche se molto grande e magari splendidamente realizzata).L'esempio statunitense di allegare all'edizione della domenica dei grandi quotidiani una sezione illustrata (è lì che nascono i primi personaggi dei fumetti) non sembra interessare all'editore italiano. Finalmente il Corriere della sera, che nel 1899 ha cominciato a pubblicare La domenica del Corriere come settimanale illustrato rivolto alla famiglia, anche se continua a tenere quei pupazzetti lontani dalle sue pagine austere e autorevoli (atteggiamento che manterrà fino agli anni Ottanta!), affida a Silvio Spaventa Filippi il compito di dirigere una nuova testata per bambini, che vede la luce il 27 dicembre 1908 (il 1909 sarà indicato come "anno primo"). Autore di un saggio sull'umorismo pubblicato qualche anno prima, persona intelligente ed evidentemente attenta alle novità, Spaventa Filippi non solo attinge tra i personaggi di successo editi dai quotidiani americani, ma dà al giornale un'impostazione moderatamente a metà strada tra il barricadiero Giornalino della domenica e gli edulcorati giornalini "educativi". Il gioco consiste nel mettere in mano al bambino un "vero" giornale e la testata richiama quella normalmente acquistata e letta dal papà ma è anche un giornalino pensato e realizzato solo per loro (la fotografia che correda l'editoriale del primo numero mostra addirittura dei bambini all'opera attorno alla rotativa che stamperà il giornale, come se il Corriere dei piccoli fosse fatto addirittura da loro. Non mancheranno le pagine, soprattutto quelle scritte, di evidente intento educativo, ma saranno bilanciate proprio dalle pagine a fumetti e soprattutto da quelle statunitensi, nate per un pubblico non infantile. Gli autori italiani sono subito mobilitati, a cominciare da Antonio Rubino (che ne disegna anche la celebre testata) e Attilio Mussino (autore del primo personaggio italiano, il negretto BilBolBul). Sulle pagine del settimanale, e successivamente su quelle di altre testate a fumetti, ritroviamo firme nate dai giornali satirici o su quelli per bambini, ma anche grandi firme dell'illustrazione: Angoletta, Sto, Moroni-Celsi, Pompei, Manca, Giove Toppi, Guasta, Bernardini, Gustavino e Brunelleschi.
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