Piero BernardiniNasce a Firenze (Italia) il 23 giugno 1891. Studia per diventare un tecnico delle Ferrovie, dove lavora anche il padre, ma frequenta anche una scuola d'arte e giovanissimo, nel 1908, esordisce sulle pagine del Passerotto, supplemento mensile de Il giornalino della domenica riservato agli abbonati, diretto da Omero Redi.Nel 1914 espone alla "Mostra del bianco e nero" di Firenze. Durante la guerra collabora con il giornale reggimentale La trincea. Ritornato a Firenze, dove viene assunto alla Biblioteca filosofica, riprende a collaborare con Vamba al risorto Giornalino della domenica e comincia una vasta attività di illustratore, sia per libri (dal 1922 illustra molti titoli per Bemporad, mentre è del 1923 una bella edizione di "Guerino il Meschino" per Bertieri e Vanzetti di Milano) sia per periodici (come La lettura, Comoedia, L'illustrazione italiana, Il Secolo illustrato, Il dramma, il Romanzo mensile, il Romanzo per tutti, i satirici Pasquino e Travaso) e per la pubblicità. Naturalmente non mancano collaborazioni con il Corriere dei piccoli, Il Balilla e la "Sezione per i piccoli" della Gazzetta del popolo. Si sposa nel 1925. Nella prima metà degli anni Trenta collabora con UTET per la collana "Scala d'oro" e con Formiggini per i Classici del ridere. L'attività di fumettista e illustratore continua anche dopo la Seconda guerra mondiale, nonostante la sua miopia si vada sempre più aggravando; disegna anche tavole a fumetti per La settimana dei ragazzi. Nel 1971 pubblica l'autobiografia "Fatti miei, memorie di un ottuagenario" (Firenze, Quaderni del Giornale di bordo). Muore a Firenze il 13 ottobre 1974.
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