Antonio RubinoNasce a Sanremo (Imperia, Italia) il 15 maggio 1880. Si dedica con uguale passione alla poesia e al disegno, e a 17 anni ha già completato un "Poema Baroko" di 1.300 terzine. Pubblica un paio di sonetti in La Lettura (rivista mensile del quotidiano milanese Corriere della sera) e nel numero di aprile del 1905 un lungo articolo illustrato di Giuseppe Bevione si sforza di elencare le opere e spiegare l'arte di questo astro ancora nascente.Inizia a collaborare nel 1907 con il Giornalino della Domenica di Vamba, e alla fine dell'anno successivo passa al nascente Corriere dei piccoli, diventando uno dei più prolifici e importanti autori di questo popolarissimo settimanale, per il quale disegna la testata, inventa fregi, illustra racconti e poesie, crea numerosi personaggi: da Pierino (il bambino perseguitato da un ossessivo pupazzo del quale non riesce a disfarsi) a Quadratino, da Pino e Pina a Lola e Lalla. Durante la Prima guerra mondiale collabora assiduamente a La Tradotta, "giornale settimanale della 3a armata" destinato ai soldati, per il quale crea il caporale C. Piglio, sempre pronto a elargire consigli non richiesti a chiunque gli capiti a tiro, e l'eroico Muscolo Mattia. Almeno dal 1926 collabora con la Casa Editrice Cartoccino di Monza, per la quale illustra, tra l'altro, la "Antologia poetica del fanciullo" di Alberto Dorico (novembre 1926) e dirige nel 1929 la collana illustrata "Un libro una lira". Nel 1927 passa al Balilla, disegnando le favole di Esopo. Due anni dopo fonda e dirige Mondo Bambino (1930-1931) per i grandi magazzini La Rinascente di Milano. Nel 1931 inizia la lunga collaborazione con Mondadori, assumendo la direzione di Topolino (e di Paperino) dal 1935 al 1940 e disegnando molte copertine di albi con i personaggi disnayani. Nel 1935 le Edizioni Rubino continuano il giornale per ragazzi romano Mondo Fanciullo, con pochi numeri di grande formato e contributi artistici importanti. Nel 1937 pubblica in 4 puntate a colori "La Signorina Verità", una breve storia umoristica satirica a fumetti con la Verità personificata e naturalmente nuda, nella lussuosa rivista fiorentina La Scena illustrata. Si dedica anche all'animazione (occupandosi tra l'altro de "Il paese dei ranocchi" e di "Crescendo rossiniano") e alla pittura. Nel 1955 riprende a collaborare con il Corriere dei piccoli, ma il suo affascinante e personalissimo stile liberty non incontra più il favore del pubblico e nel 1959 si ritira definitivamente. Muore a Baiardo (Imperia, Italia) il 1° luglio 1964.
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