Nel 1914 illustra anche i volumi della collana "La bibliotechina della lampada" della Scolastica Editrice di Ostilia, diretta da Monicelli e Mondadori, e collabora con il settimanale satirico Numero di Golia. Parte poi volontario come ufficiale degli Alpini, è fatto prigioniero e liberato alla fine del conflitto, ricevendoe una medaglia al valore. Collabora con il Pasquino, La Tribuna illustrata, la mondadoriana Giro giro tondo, le rizzoliane Novella e Donna. Realizza numerose copertine per il Giornalino della domenica, la storica testata fondata da Vamba, soprattutto tutte quelle del 1925 edite da Mondadori. Nel 1927 si sposa a Modena con Fidelia Mezzelani (da cui avrà delle figlie) e si trasferisce a Milano. Qui inizia la lunga collaborazione con il Corriere dei piccoli diretto da Silvio Spaventa Filippi, dando vita prima a Marmittone (gennaio 1928) e successivamente a molti altri personaggi. Dà vita, tra gli altri, a Sor Calogero Sorbara ("che a partire si prepara"), al giramondo Girometto, al dottor Centerbe Ermete e a Pampam della Micragna, nonché ai balillini Romolino e Romoletto. Lavora anche per Il Balilla e per L'Ardita. Illustra una popolare e particolare edizione del "Pinocchio" di Collodi. Le collaborazioni come copertinista, illustratore e cartellonista si moltiplicano, soprattutto con Mondadori, per il quale nel 1933 disegna il famoso marchio della Medusa. Nell'ultimo squarcio del ventennio fascista collabora con il Guerin Meschino. Con la nuova guerra, l'ingenuo disfattismo di Marmittone non sembra più opportuno, e il piccolo antieroe deve scomparire. Pubblica vignette sulle pagine del Bertoldo. Dopo la guerra il suo Marmittone riappare sul Pinocchio del 1945-1946, poi ancora sul Corriere dei piccoli in un'operazione di nostalgico recupero voluta dal direttore Giovanni Mosca. Dal 1950 collabora regolarmente con il settimanale Candido di Guareschi, e una sua vignetta "Partita a scacchi" (nel n. 17 del 1951) viene segnalata dall'Enciclopedia Britannica come esempio di disegno umoristico. Continua a disegnare anche quando "il solo tenere la penna tra le dita era divenuta per lui un'atroce sofferenza", come rivelerà il settimanale nell'annunciarne la scomparsa. Infatti, dopo lunga malattia, muore a Milano (Italia) il 7 gennaio 1954.
|