GolìaNasce a Torino (Italia) il 29 ottobre 1885 da Francesco Colmo, notaio alle Ferrovie, e da Teresa Randone, ultimo di cinque fratelli. Al liceo ha per compagni e amici Gustavo "Guido" Gozzano e Tancredi Vigliardi Paravia. Lascia gli studi universitari e la facoltà di Legge per scegliere la carriera artistica, e comincia a collaborare con i giornali satirici torinesi Due di picche e Torino ride e con il napoletano Ma chi è?..; dirige il Pasquino dal 1904 al 1906. Nel 1911 organizza con Giovanni Manca la prima Mostra internazionale di umorismo, durante l'Esposizione di Torino per il 50° dell'Unità d'Italia, e collabora, tra il 1912 e il 1914 con testate diverse (Adolescenza, La donna, Prisma, Guerin sportivo eccetera).Nel 1914 fonda con Caimi (direttore di La donna) e Pitigrilli (direttore di Le grandi firme) il settimanale satirico Numero, che durante l'anno assorbe il Ma chi è?... Nel 1915 sposa Lia Tregnaghi. Tra i collaboratori del giornale satirico troviamo anche Guido Gozzano, ma l'amico poeta muore di tubercolosi nel 1916 a trentatrè anni. Dopo la guerra la sua attività artistica come umorista, illustratore, copertinista, cartellonista pubblicitario continua con successo. Numero è sopravvissuto alla guerra ma deve chiudere per difficoltà economiche nel 1922. L'autore inizia allora una nuova attività artigianale come ceramista, e anche in questa ha successo. Intanto lavora per Mondadori, UTET e Paravia. Nel 1941 una serie di drammatici rovesci (crisi familiare, suicidio della moglie, bombardamento della casa e distruzione dello studio) si abbattono su di lui. Sfolla ad Alba, senza lavoro, e ritorna a Torino nel 1944. Direttore dell'ufficio Vetrine della Gazzetta del Popolo, lì conosce e sposa la giovane artista Alda Besso [Giò Golia] e può ritrovare la serenità. Ritorna alla grafica, esordisce come pittore, fa bambole caricaturali insieme a Giò, insegna figurino teatrale. Vasta è la sua produzione di disegni anche negli ultimi anni di vita, nonostante i problemi alla vista e sofferenza ai polmoni. Muore a Torino (Italia) il 15 settembre 1967. La sua compagna continuerà a riproporne l'opera e la memoria con mostre e pubblicazioni.
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