ed.
Ai lettori
Come ciascuno può vedere da questo primo numero, non è stato nostro scopo di offrire al pubblico una nuova rivista. Ci sembra che le riviste ormai abbondino e sovrabbondino.
"Novella" non è una rivista, non contiene articoli di attualità e dii varietà, non contiene illustrazioni, non contiene fotografie, non commenta avvenimenti recenti - se non in una piccola rapida rassegna - non costituisce insomma quel tipico zibaldone giornalistico-letterario-fotografico che va sotto il nome di rivista.
"Novella" è, e vuole essere, una raccolta mensile - e, se avrà buon successo, forse bimensile e anche settimanale - di buona prosa narrativa italiana.
La novella è nata in Italia. Poi, come tutte le cose buone nate nel nostro paese, ha emigrato ed è stata lontana da noi per parecchi decenni. Oggi vi torna. Non fa duopo essere critici straordinariamente perspicaci per accorgersi che la letteratura italiana è oggi ricca di novellieri originali, vivaci, spigliati, efficaci; di novellieri che, oltre allo scrivere in una prosa lucida, chiara, sana, italiana, hanno imparato ad avvincere e divertire il lettore quanto e più dei novellieri d'oltr'Alpe.
[...]
Noi non anderemo però alla scoperta dei geni. L'Italia di geni incompresi ne ha troppi! La speculazione editoriale fa fungare ogni giorno in questa o in quella rivista, in questo o quel foglietto ebdomadario, un gruppetto di geni incompresi i quali cominciano articoli, novelle, romanzi, dichiarando:"io sono un giovane Padre Eterno".
A noi questa gente non romperà le scatole.
Avvertiamo quindi che non leggeremo e non restituiremo manoscritti che ci fossero inviati. Perché non li abbiamo richiesti.
Ci siamo rivolti invece a scrittori di sicura fama pregando, scongiurando perché ci mandino novelle. E quelle pagheremo come forse nessuna rivista finora in Italia paga.
Non abbiamo nessun disprezzo dei giovani, ma intendiamo che anch'essi, come facevamo noi quando eravamo giovani, lottino per acquistarsi quel posto che dà diritto a una buona retribuzione ed anche a quell'orgoglio ch'essi manifestano prematuramente.
Per collaborare a "Novella" è necessario avere già un proprio posticino al sole nel campo delle lettere. Ed abbiamo l'ambizione di giungere a questo: vogliamo che un giorno la pubblicazione di un racconto nei nostri fascicoli possa essere considerata quasi come un riconoscimento ufficiale che uno scritore ha già un suo pubblico.
Questo riconoscimento avverrà soltanto per gli scrittori che hanno già pubblicato libri e che li vendono. Il riconoscimento è del pubblico e noi ci limiteremo a prenderne atto. [...]
[all'editoriale dei primi due numeri (1919)]
dir. resp.:
dir. e dir. resp.:
dir. resp.:
red. capo:
settimanale 16 pp 1+1 (viola) autocop c. 50
rivista settimanale 48 pp 4c/bn autocop L. 50