Gabriele Galantara - Rata LangaNasce a Montelupone (Macerata, Italia) nel 1865. Figlio di Giovanni Galantara e Giulia Terenzi, discendente di una nobile famiglia ormai da tempo in ristrettezze economiche sempre crescenti e arroccata nella tenuta di Montelupone, rimane orfano del padre nel gennaio del 1884. Nello stesso anno, nonostante le difficoltà derivanti dall'impegno economico, inizia il suo percorso universitario a Bologna. Qui dovrebbe seguire maggiormente gli studi matematici e scientifici, ma si lascia attrarre dalla vitalità e dall'offerta (soprattutto letteraria e politica) della città. Collabora così dal 1886 all'Ehi ch'al scusae nel marzo 1888 fonda, insieme a Guido Podrecca, il Bononia ridet, rivista artistica letteraria universitaria settimanale "organo (non ufficiale) dell'VIII Centenario e dell'Esposizione di Bologna", dove Podrecca scrive e Galantara disegna, inaugurando un lungo sodalizio. Il giornale ha buon successo e diffusione, ma con il trascorrere del tempo diventa sempre di più politicamente socialista e fortemente combattivo, finché i due redattori conoscono anche un po' di prigione e vengono espulsi dall'Università (1891). Nel frattempo Gabriele è unito (senza contrarre matrimonio) con Angelina Ravaglia e ne è nata una figlia, Libertà. Nell'aprile 1892 viene assunto, con Podrecca, al giornale romano Il Torneo e si trasferiscono avendo già pronto un loro progetto nuovissimo, il settimanale satirico politico illustrato L'Asino, che infatti vede la luce il 27 novembre dello stesso anno (mentre Angelina dà a Gabriele una seconda figlia, Luce). La testata trae spunto dal romanzo "L'Asino" (1849) del Guerrazzi, da cui viene la citazione che campeggerà per decenni sul settimanale: "come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato". Nel 1896 contribuisce anche alla nascita del quotidiano socialista Avanti!, per il quale disegnerà per anni la vignetta di prima pagina; sarà sostituito nel 1911 da Giuseppe Scalarini. Nel 1900 l'autore e la sua compagna regolarizzano amministrativamente la loro unione con il matrimonio. Caratterizzato da acceso anticlericalismo, anticapitalismo e, più tardi, da deciso antifascismo, L'Asino e i suoi due padri subiranno denunce, condanne e arresti, fino alla chiusura definitiva decretata dal regime nel 1925. Collabora con un grande numero di periodici: La Rana, Epoca, Contropelo, L'Avanti della domenica, Il Becco Giallo, l'Attaccabottoni (1926), Il Marc'Aurelio, il francese Assiette au beurre, il tedesco Der whare Jacob. Muore a Roma (Italia) nel 1937.
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