Angelo SOMMARUGA |
1857-1941 |
Angelo Sommaruga
Nasce a Milano (Italia) il 23 dicembre 1857. Nel 1876 a Cagliari pubblica la rivista letteraria quindicinale
La farfalla, mentre lavora, diciottenne, presso una società mineraria. Dopo due anni, lasciato l'impiego, ritorna a Milano e qui ne continua la pubblicazione in società con l'amico
Enrico Onufrio (che per questo lo segue, lasciando Palermo e investendo nell'impresa "qualche biglietto da mille", come racconterò Angelo Sommaruga), dandole una periodicità settimanale e una copertina disegnata appositamente da
Tranquillo Cremona.
Collaborano autori della Scapigliatura come
Claretto Arrighi,
Domenico Milelli,
Antonio Ghislanzoni,
Ferdinando Fontana,
Cesare Tronconi e, sotto vari pseudonimi,
Raffaello Barbiera e
Attilio Luzzato; manda versi anche
Mario Rapisardi, mentre fondamentale per il successo della rivista è il supporto di
Felice Cavallotti. Tuttavia il successo non è sufficiente per consentire una positiva gestione economica, e i due giovani devono cedere
La Farfalla ad altri.
Passando per Bologna (dove riesce a incontrare
Giosuè Carducci (e, con lui,
Severino Ferrari,
Edoardo Alvisi,
Giovanni Pascoli e
Luigi Lodi) si trasferisce in Sardegna pre un paio d'anni, poi a Roma intenzionato a intraprendere una nuova iniziativa editoriale, incoraggiato da
Lodi e
Carducci.
A Roma, dunque, pubblica il giornale quotidiano
Capitan Fracassa (dove
Gandolin darà un grande contributo) e il giornale letterario
La Cronaca Bizantina (con
Cesario Testa come braccio destro; primo numero il 15 giugno 1881, con la testata disegnata da
Vespasiano Bignami).
Alla rivista collaborano anche
Edoardo Scarfoglio,
Matilde Serao,
Ugo Fleres,
Olindo Guerrini [Lorenzo Stecchetti]. Nel 1882 propone a
Gabriele D'Annunzio il suo primo contratto editoriale.
Pubblica il quotidiano
Nabab e
La domenica letteraria.
Affascinato dal politico Pietro Sbarbaro, pubblica nel 1884 il settimanale
Le forche caudine affidandone la direzione a questo violento e discusso polemista, finendo travolto dalle conseguenze e infine da atti giudiziari, condannato per truffa e costretto alla chiusura della casa editrice.
In esilio in Argentina, vi fonda la Casa Editrice Sommaruga e C. comprando il quotidiano
La patria italiana, rivolto alla comunità locale di origine italiana. Appassionato di arte, soprattutto pittorica, si dedica anche al commercio di opere d'arte, prima di autori italiani, poi (dopo essersi trasferito a Parigi) anche di autori statunitensi.
Quando rientra in Italia, enormemente ricco, negli ultimi anni della sua vita pubblica monografie d'arte e donerà a istituzioni pubbliche opere importanti dei maggiori autori moderni.
Muore a Milano (Italia) il 14 novembre 1941.
La sua prestigiosa collezione viene custodita dalla figlia Maria e, in seguito, dal nipote Aldo.
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