Felice CavallottiNasce a Milano (Italia) nel 1842. Combatte con Garibaldi per la liberazione delle regioni meridionali e nel 1866. È nella redazione del Gazzettino Rosa di Milano.Nel 1873 viene eletto deputato e si afferma come leader radicale, tra la sinistra parlamentare e il nuovo partito socialista (dove milita Filippo Turati). Nemico e pubblico accusatore del trasformismo di Agostino Depretis, è in perfetta sintonia con giornali come il Capitan Fracassa, diretto da Gandolin. Nasce tra i due un rapporto di grande amicizia che durerà sempre. La sua produzione letteraria, coltivata nonostante l'impegno politico, consiste poesie, commedie e drammi in prosa e in rima, come "I pezzenti" (1871), "Agnese" (1873), "Alcibiade" (1874) e "I Messeni" (1877). Ne trae giudizi positivi anche dal Carducci, ma la sua notorietà rimarrà più politica che letteraria, legata all'entusiasmo con cui si lancia in ogni campagna guidato da una passione dirompente per ogni causa che ritenga giusta. L'impeto di tanto fervore lo porta troppo spesso a misurarsi in duello con l'avversario del momento, accumulando un numero di scontri davvero alto anche per l'epoca. Un ennesimo duello, questa volta con Ferruccio Macola, gli è fatale. Muore a Roma (Italia) il 6 marzo 1898. Gandolin, che è ritornato a Genova per dirigere il Secolo XIX, deve dare la notizia della sua scomparsa e lo fa con la professionalità del grande giornalista e la sensibilità dell'amico colpito dal dolore.
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