Filippo TuratiNasce a Canzo (Italia) nel 1857. Figlio di un prefetto, si laurea il legge a Bologna. Milita da giovane nella democrazia radicale, poi simpatizza con il partito operaio italiano (che difende nel 1886 dagli attacchi di Felice Cavallotti).Fonda, con Anna Kuliscioff (alla quale rimarrà sempre legato anche affettivamente), la Lega socialista milanese. Nel 1892 è tra i fondatori del Partito dei lavoratori italiani, che diventa Partito socialista italiano (PSI) nel 1895, e viene eletto deputato nel 1896. Fonda nel 1901 la rivista socialista Critica sociale, che dirigerà fino al 1926 (quando sarà soppressa dal regime fascista). Nel periodo giolittiano è leader dell'ala riformista del movimento socialista, disposta a concedere l'appoggio al governo in cambio di riforme a favore della classe lavoratrice. Antimilitarista, è contrario all'intervento nella Prima guerra mondiale; aderisce poi alla linea del partito sintetizzabile nella formula "né aderire né sabotare". Coerente a una politica riformista di conquista graduale degli obiettivi, dopo la guerra critica la posizione massimalista della maggioranza del suo partito e quella rivoluzionaria dei filobolscevichi. Esce dunque dal PSI nel 1922 e crea il Partito socialista unitario (PSU, poi PSLI). Intransigente avversario del fascismo, dopo l'assassinio di Matteotti aderisce all'Aventino (1924) ed è costretto all'esilio nel 1926. In Francia è tra i fondatori della Concentrazione d'azione antifascista, nel 1927, e favorisce la riunificazione socialista (luglio 1930). Muore a Parigi (Francia) nel 1932. | ||
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