Cassio MorosettiNasce a Jesi (Ancona) nel 1922. Lo scoppio della Seconda guerra mondiale lo vede volontario in Libia, e ritorna soltanto dopo sette anni, compresi tre di prigionia.Si trasferisce a Milano, ed esordisce casualmente con alcune vignette umoristiche pubblicate dalla Settimana Enigmistica. Negli anni Cinquanta allarga sempre di più l'area delle sue collaborazioni, includendo la produzione di fumetti per il Corriere dei piccoli con un suo personaggio, lo sceriffo Botticella. Vignettista e umorista affermato, convinto della necessità di un'agenzia che rappresentasse gli umoristi italiani, crea la Disegnatori riuniti, che opererà con successo per oltre quarant'anni. Sacrificando la propria creatività da autore, si impegna a fondo nell'agenzia e rappresenta una squadra scelta di autori: Bort, Botter, Bustreo, Carnevali, Castellano, Cattoni, Cavallo, Coco, Danilo, De Maria, Dipas, Gal, Grimandi, Lucchesi, Mannu, Morgione, Pipolo, Putzolu, Vitti, Zatta, eccetera. Associa all'umorismo e alle vignette anche giochi grafici ed enigmistici e pubblica la rivista Relax. Amplia ancora l'attività con l'ideazione e la progettazione di spettacoli televisivi, e acquisisce la rappresentanza di varie agenzie statunitensi ed europee (Ben Roth, CFS, ALI, The Service of Smile). Gravi problemi di salute e la contrazione del mercato concorrono dolorosamente alla sua decisione di chiudere l'agenzia, verso il 2006. Nell'aprile 2010 pubblica "In divisa nell'orto dietro casa", un brillante e agile libro autobiografico sulla sua giovinezza e il periodo trascorso in Libia. Effettua una ricca donazione alla città di Jesi, perché venga costruito un Centro per malati di Alzheimer. Partecipa con il figlio alla mostra "Scusate se rido! - i Disegnatori Riuniti di Cassio Morosetti" (17 giugno-30 luglio 2017) reincontrando, all'inaugurazione, Bort e Carnevali, la signora Botter, la signora Toppi e tanti altri amici e colleghi. Poco prima di compiere 97 anni, nel marzo 2020, nei giorni in cui la città subisce pesantemente l'epidemia da coronavirus, probabilmente colpito da ictus viene ricoverato all'Ospedale S. Paolo, dove rimane alcuni giorni in coma, avvicinato per quanto possibile soltanto dal figlio Roberto. Muore a Milano (Italia) nella notte del 13 marzo 2020. Le restrizioni imposte dalla lotta all'epidemia impediscono un suo funerale, ma la notizia della sua scomparsa si diffonde rapidamente tra gli amici, nel mondo dei colleghi e il pubblico degli estimatori, che lo salutano come possono.
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