Heinrich Christian Wilhelm BUSCH 1832-1908

A destra: Wilhelm Busch tra il 1860 e il 1870, ancora senza barba.
 

Nasce a Wiedensahl (Hannover, Germania) il 15 aprile 1832. Primo di sette figli (il padre Friedrich Wilhelm ha un negozio di alimentari), a nove anni viene mandato a studiare dallo zio materno, il religioso Georg Kleine, pastore di Ebergötzen (comune della Bassa Sassonia).
Nel 1845 l'intera famiglia si trasferisce a Lüthorst. A sedici anni si intressa a Kant e alla filosofia e si iscrive alla Polytechnische Schule (scuola politecnica) di Hannover, partecipando nello stesso anno 1848 ai moti rivoluzionari (repressi in dicembre).
Su consiglio di un pittore studia arte a Dusseldorf (1851), poi alla Reale Accademia di Belle Arti di Anversa (1852) e infine a Monaco (1854), dove entra nella Kunstlverein (Associazione degli artisti). Qui affina il gusto per la caricatura:

"Mi sembrava che la xilografia [incisione su matrice di legno] si prestasse in modo particolare alla caricatura. I tratti essenziali incisi nel legno, e non sempre precisi, davano l'impressione di una voluta ingenuità nell'esecuzione del disegno, secondo la corrente dei pittori naif, piuttosto che di una caricatura del pesonaggio ritratto"
[da Lerici Ed., 1968]

Nel 1858 comincia a disegnare storie per Münchener Fliegende Blätter ("fogli volanti"), la testata della casa editrice Braun e Schneider di Monaco, e tra queste la notissima "Diogenes und die bösen Buben von Korinth" (Diogene e i gemelli di Corinto, apparsa nel n. 36°/881 del 1862). L'editrice ne ripubblicherà alcune in grandi fogli a colori tra il 1859 e il 1870, raccogliendoli infine nello straordinario "Münchener Bilderbogen".
Nel 1865 pubblica una storia articolata in più episodi, con protagonisti i due monelli Max und Moritz. L'opera ha un grandissimo successo, anche oltre i confini tedeschi, e gli vale un posto privilegiato nell'Olimpo del fumetto, tra i grandi precursori, se non addirittura come il maggiore autore di protofumetti del mondo. Continuerà la sua produzione di storie disegnate fino ai primi anni del nuovo secolo.
Partecipe dei fermenti politici, sociali e culturali del suo tempo, ha problemi con l'autorità e con gli ambienti religiosi.
Muore ad Hannover (Germania) il 9 gennaio 1908.

Ad Hannover c'è oggi il Museo Wilhelm Busch, Deutsches Museum für Karikatur und kritische Grafik.


vedi BIBLIOGRAFIA

 

Bibliografia italiana

  • Wilhelm Busch. "La pia Elena". Poligono Società Editrice, Milano, 1945. Titolo originale: "Die fromme Helene", trad. in versi di Franco Bianchi.
  • Wilhelm Busch. "Pic e Puc". Collana "Il grillo" n. 1, vol. cart. a colori tasc. 148 pp + cop a colori, Longanesi & C., Milano, 30 ott. 1947. Adattamento di Marcello Marchesi. Con "Cricco e Crucco - storia di un corvo e di un bambino", "Franceschino e il signor di Bescapè - storia di un monello", "Pic e Puc - storia di due cani e di due bambini".
  • Willelmus Busch. "Maximi et Mauritii malefacta (Max und Moritz) ab Hugone Henrico Paoli latinis versibus enarrata". F. Le Monnier Florentiae edidit [Casa editrice Felice Le Monnier, Firenze], 1959. Versione in lingua latina di Ugo Enrico Paoli.
  • Wilhelm Busch. "Max e Moritz e altri buffi personaggi - rime e filastrocche". Collana Fantasia serie I [fino a 7 anni] n. 19, Casa editrice Bietti, Milano, 1973. Volume cartonato 196 pagine compresi i risguardi, bianco e nero, testo in rima. Con "Max e Moritz", "Plisch e Plum", "Fipps la scimmia". Traduttore: non indicato.
  • François Caradec (a cura di). "I primi eroi", Garzanti, 1962. Antologia storica del fumetto mondiale.
  • Wilhelm Busch. "Max e Moritz e altre storie", Lerici Editore, Roma, 1968.


  • Il Numero speciale di Natale del 25-26 dicembre 1887, supplemento al Corriere della sera, è costituito da 4 grandi pagine interamente dedicate a Guglielmo Busch. Portato a conoscenza di appassionati e studiosi dal collezionista Antonio Guida nel 2006, viene esposto nel marzo dello stesso anno dalla Fondazione Fossati nella mostra sui "Numeri Uno - tesori di carta" alla Fiera di Milano. È il più antico e ampio riconoscimento tributato dalla stampa italiana a un precursore del fumetto. (Archivio elettronico FFF, da collezione privata).
  • Wilhelm Busch. "Le avventure di Max e Moritz - testo in latino e italiano" . Libri di una sera, ed.: Meravigli, 1994.
  • "Max e Moritz - ovvero Pippo e Peppo". Versione di Giorgio Caproni, Introduzione di Claudio Magris. I grandi libri illustrati, BUR, Milano, sett. 1974.
  • Ettore Romagnoli. Prefazione a "S. Antonio da Padova". Classici del ridere n. 38, Formìggini Editore, 1920.


  • Note biografiche in Wilhelm Busch, "Max e Moritz e altre storie", Lerici Editore, Roma, 1968.
  • Richard Schaukal. "Wilhelm Busch". Collana di monografie "Die Dichtung" diretta da Paul Remer, n. XXI. Schuster & Loeffler, Berlino e Lipsia, sd [1905]. Piccolo volume illustrato con fotografie.