Alberto BianchiNasce a Rimini (Italia) il 10 settembre 1882. Nipote del pittore Mosè Bianchi e figlio di Anita Sangiorgi (fondatrice della Bottega riminese degli arazzi e della Scuola di ricamo Sangiorgi), si forma all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove inizia la sua attività, trasferendosi poi a Milano, dove si dedicherà principalmente all'illustrazione di riviste.Dal 1914 collabora dunque con periodici come il Corriere dei Piccoli e il giornale di umorismo satirico Numero, poi con Il Giornalino della Domenica, Lidel, Novella, La Lettura, Il Secolo illustrato, Il Romanzo mensile, Il Secolo XX, Grazia, Il Milione e Guerin Meschino. Nel 1926 è il copertinista dei primi volumi dei Libri Gialli Mondadori (ideando probabilmente anche la loro grafica, con il famoso fondo giallo e l'esagono che presto diventerà un cerchio). Dagli anni Trenta crea anche soggetti pubblicitari che entreranno nella storia del cartellonismo, come quelli per le automobili Fiat Ardita (1933, con una ragazza al volante) e Balilla (1936). La semplicità delle sue figure, sempre elegantissime, soprattutto se femminili, saranno sempre una sua caratteristica peculiare. Si impegna anche nell'affresco, in Italia e all'estero, per esempio decorando il teatro di re Fuad in Egitto. Illustra libri, come un'edizione delle "Le avventure di Pinocchio" per la casa editrice Bietti nel 1926 (con copertina di Roberto Sgrilli), e realizza copertine per numerosi "Romanzi della rosa" e "Romanzi della palma". Disegna anche serie di cartoline illustrate. Muore a Milano (Italia) nel 1969. | ||
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