Paolo Lorenzini "Collodi Nipote"Nasce a Firenze (Italia) il 12 gennaio 1876. Figlio di Ippolito, a sua volta fratello di Carlo Lorenzini (famoso come papà di Pinocchio con lo pseudonimo di Carlo Collodi).Di famiglia poverissima e primo di dieci fratelli, nel 1897 emigra partendo da Genova alla volta di Buenos Aires, dove si adopera in mille mestieri prima di rientrare in Italia nel 1900. Esordisce nello stesso anno con "Canti mesti", una raccolta di poesie stampata dalla Tipografia Baroni e Lastrucci di Firenze, già firmandosi "Paolo Lorenzini, Collodi Nipote", come continuerà sempre a fare. Si dedica poi ai libri per ragazzi, e scrive nel 1902 "Le avventure di Chifellino", edito da R. Bemporad e Figlio, e "Sussi e Biribissi - storia di un viaggio verso il centro della Terra", con le illustrazioni di Carlo Chiostri, pubblicato da Adriano Salani Editore. Soprattutto quest'ultimo romanzo si rivela un libro di successo, ristampato moltissime volte fino ai nostri giorni. Nel 1906 pubblica "Il testamento di Berlingaccio" (storia di un piccolo emigrante) presso la casa editrice fiorentina Bemporad. Conosce l'editore Nerbini, e nel 1910 pubblica presso la Casa Editrice Nerbini "Le avventure di Pipetto, storia di un burattino" con illustrazioni di Sirti. Pubblica altri libri per bambini, come "Quando Pinocchio divenne un ragazzino perbene" ("Biblioteca Salani illustrata" 252, Salani Editore, Firenze 1930, illustrato da Carlo Chiostri) e collabora con l'EIAR, l'ente radiofonico governativo. Il 31 dicembre 1932 è il direttore del nuovo giornale per bambini Topolino dell'editore Giuseppe Nerbini. Nel 1932 scrive per Nerbini "I due sergenti", seguito nel 1934 da una "Storia del costume dei popoli attraverso i secoli", con introduzione e illustrazioni di Tancredi Scarpelli, mentre commenta l'edizione de "La Gerusalemme liberata" di Torquato Tasso, illustrata da Fabio Fabbi. Dopo la morte dell'editore, nel 1934, lascia la direzione del giornale per marcare le divergenze d'opinione con il figlio Mario Nerbini, alle redini della casa editrice, in merito all'utilizzo delle nuvolette alle quali era decisamente contrario; la direzione del settimanale viene assunta dall'editore stesso. Mantiene tuttavia i rapporti con la casa editrice, assumendo nello stesso anno la direzione de L'Avventuroso, quella di Giungla! nel 1938 e infine quella di Pinocchio nel 1938. Nel 1939 scrive un'introduzione a "La promessa sposa di Pinocchio" di Ugo Scotti-Berni, Marzocco (niuovo nome della Bemporad dopo le leggi razziali fasciste del 1938), Firenze. "L'ultimo convegno", Casa Editrice Nerbini, Firenze, 1942. "La buccola d'oro" e "La compagnia della morte", nella collana Dame, spade e cavalieri, Casa Editrice Nerbini, Firenze, 1944. "Collodi e Pinocchio", Salani, Firenze, 1954. "Nel regno degli Incas", Salani, Firenze, 1957. Muore a Firenze (Italia) nel 1958, a ottantadue anni.
|