TiramollaNel dopoguerra le storie di Cucciolo e Beppe, la popolare coppia di personaggi delle edizioni Alpe, si arricchiscono via via di numerosi nuovi personaggi, alcuni di evidente riferimento disneyano (come il tradizionale avversario Bombarda, emulo di Gambadilegno, o i nipotini) e altri con caratteristiche inedite e talvolta geniali.In Cucciolo mensile n. 8 (agosto 1952) ha inizio l'avventura dove apparire il nuovo personaggio Tiramolla, concludendosi con la quarta puntata nel n. 11 (novembre). Tiramolla, "figlio del caucciù e della colla". E' uno dei più singolari e stravaganti personaggi del fumetto umoristico italiano, e nasce in un laboratorio scientifico come risultato di un esperimento. Il suo corpo di gomma nera si allunga e restringe a piacimento, trasformandosi in qualsiasi oggetto, da un pallone a una bicicletta o a un aeroplano. I giapponesi ci avrebbero potuto creare un impero di pupazzi e utilizzazioni commerciali. Creato dal giornalista e sceneggiatore Roberto Renzi in coppia con il disegnatore Giorgio Rebuffi, dal luglio 1959 diviene protagonista di un periodico tutto suo, Tiramolla appunto. Dopo i primi tempi, viene caratterizzato graficamente da Umberto Manfrin (Manberto), che ne disegnerà le storie per oltre trent'anni. Al suo fianco appariranno altri personaggi, come il maggiordomo Saetta, il cagnolino Ullaò, il nipotino Caucciù. Alla scomparsa dell'editore Caregaro la casa editrice continua ancora per qualche tempo la produzione di nuove storie e alcune ristampe, sotto la direzione di Teresa Comelli (ex segretaria di redazione), ma il declino è progressivo, fino alla chiusura delle testate e alla scomparsa dei personaggi. Tutti i diritti editoriali vengono ceduti alla Vallardi, che nel 1990 riporta in edicola Tiramolla (considerato il personaggio più caratterizzato, moderno e con un potenziale di successo anche nel merchandising, cioè nell'utilizzazione commerciale del marchio). Ma le modifiche grafiche "innovative" che vengono apportate ai personaggi, soprattutto a Tiramolla, scontentano gran parte dei lettori e gli stessi autori della vecchia guardia, primo fra tutti Umberto Manfrin), che stentano a riconoscere la nuova creatura anche quando si mostrano disponibili a collaborare per la riuscita dell'operazione. Il settimanale viene pubblicato fino alla fine del 1992. Soprattutto la poca chiarezza in questione di diritti d'autore blocca altre possibilità di un ritorno del personaggio in edicola e perfino il suo utilizzo commerciale, per motivi misteriosi, si arena nonostante l'esempio di un'eccellente campagna Luxottica nel 2001, per una linea di occhiali indeformabili.
MEDIA Nel 1990, in concomitanza con il tentativo di rilancio di Tiramolla settimanale in edicola, viene realizzata una serie di cortometraggi a disegni animati sotto la direzione di Giuseppe Laganà. Una programmazione televisiva penalizzante non ne agevola la diffusione sul piccolo schermo e sarà prodotta una sola videocassetta. Testate del CATALOGO DEL FUMETTO ITALIANO: | ||
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