PARTE ULTIMA (ottava)
Si narrano le Feste nuziali celebrate per il maritaggio del Guerrino con la bella Antinisca: e si raccontano le guerre combattute da lui contro Lionetto, non che le vittorie ottenute contro Turchi e Persiani. Indi si viene a sapere perché il franco Cavaliere dovesse, con la sposa abbandonare Persepoli presa dai nemici a tradimento, non che le strane vicende avvenute dopo, prima cioè del suo ritorno a Costantinopoli e Durazzo, dove alla perfine visse lungamente in pace colla famiglia, morendo nel bacio del Signore in età assai avanzata.
Capitolo 1. Dove si sentono le feste fatte in onore del Guerrino e in qual modo egli, divenuto signore di Persepoli provvedesse a ciò che occorreva per intraprendere la guerra contro Lionetto.
Capitolo 2. Come il Guerrino spedisse un Messo a Lionetto, chiedendogli di combatter seco, e in qual modo questi, per fargli onta e vergogna, rimandasse costui col capo rasato dei capelli.
Capitolo 3. Come il Guerrino assalisse il campo nemico, dando una gran battaglia, e in qual modo Lionetto, preso in ostaggio Alessandro intendesse farlo morire.
Capitolo 4. Per qual motivo fossero scambiati due prigionieri Saraceni con Alessandro, e in che modo, venisse un messo per parte di Tarsidonio, figliuolo di Baranif.
Capitolo 5. Come il Guerrino combattesse con Personico, e riuscitole d'ucciderlo, ne donasse la testa alla bella Antinisca.
Capitolo 6. Come giunsero in campo due figliuoli del re Galismarte, ed il Sultano con centomila Cavalieri.
Capitolo 7. Come un Messo venisse per parte di Utinafar al Guerrino, invitandolo a combatter seco corpo a corpo.
Capitolo 8. Come il Guerrino, combattesse con Utinafar, e Melidonio venuto nella città per ostaggio, ordisse un tradimento contro i Cristiani.
Capitolo 9. Come il Guerrino uccidesse Utinafar, e Melidonio svelasse al Sultano le trame ordite pel tradimento.
Capitolo 10. In qual modo il Sultano inviasse alcuni ambasciatori per trattare con quei della città una finta pace.
Capitolo 11. Come il Guerrino dicesse a quei della Commissione in qual modo si dovessero regolare, ed egli più specialmente raccomandasse loro la sorte della bella Antinisca, sua amata sposa.
Capitolo 12. Come il Guerrino raccontasse ai compagni ed amici il pericolo che correvano.
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Capitolo 13. In qual modo il Guerrino conchiudesse la pace.
Capitolo 14. Perché i dieci cittadini, tornati che furono in Persepoli, diedero ad intendere tutto il contrario di ciò ch'avevano fatto.
Capitolo 15. Come il Guerrino, udito ch'ebbe quei cittadini, desse ordine ad Antinisca ed ai compagni di seguirlo, e in qual maniera Paranidas si vide prevenuto nel tradimento, essendo il Guerrino partito la notte stessa che quello doveva aver luogo.
Capitolo 16. Come quelli del campo entrassero in Persepoli, e non trovando altrimenti i Cristiani, uccidessero tutta la moltitudine e con essa anche il traditore Paranidas.
Capitolo 17. Come il Guerrino andando con gli altri per una selva trovasse una Rocca abitata da un Signore.
Capitolo 18. Come Sinogrante combattesse con Alessandro e Artibano.
Capitolo 19. Come Alessandro e Artibano fossero presi prigionieri da Sinogrante.
Capitolo 20. Come un Cavaliere trovasse il Guerrino ov'eravi molto bestiame guardato da Pastori; ed egli attaccando quelle mandrie, uccidesse dell'uno e degli altri.
Capitolo 21. Come Trilafo facesse far pace ai Pastori con il Guerrino.
Capitolo 22. Come il Guerrino uccidesse Sinogrante e liberasse Alessandro e Artibano, dando il Catello ai Pastori.
Capitolo 23. Come il Guerrino andasse verso il Castello e la Damigella, dando l'armi ad Artibano e ad Alessandro, e questi fece sì che entrasse dentro.
Capitolo 24. In qual modo il Guerrino coi compagni fossero accolti nel paese di Diaregina.
Capitolo 25. Come fosse data per moglie Diaregina ad Artibano, e un'altra sua sorella venisse sposata da Alessandro.
Capitolo 26. Come il Guerrino ed Alessandro tornassero a Costantinopoli e il franco Cavaliere se ne andasse a Durazzo.
Capitolo ultimo. Come Milone e Fesisia, genitori del Guerrino morissero, e questi avesse molti figliuoli. Narrasi infine che morta Antinisca, il Guerrino volle farsi Romito, abbandonando il mondo, e in questo santo proposito morisse assai cristianamente nel bacio del Signore Iddio Onnipotente.
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