Casa editrice SONZOGNO |
1818-1977 |
Sonzogno
La casa editrice viene fondata nel 1818 da
Giovanni Battista Sonzogno. Il figlio
Francesco Sonzogno compila il
"Giornale Bibliografico Universale" mentre l'altro figlio,
Lorenzo Sonzogno, inizia la
"Raccolta dei viaggi" e (dal 1827) la
"Biblioteca economica-portatile di educazione".
Dall'unione di Lorenzo con Teresa Crespi, il 21 aprile 1836 nasce
Edoardo Sonzogno, che darà alla casa editrice un'impronta importante.
A venticinque anni, nel 1861,
Edoardo Sonzogno fonda il giornale satirico
Lo spirito folletto (che nel 1863 sarà assorbito da
L'uomo di pietra) e tre anni dopo, nel 1864, pubblica
L'emporio pittoresco (che nel 1869 assorbirà
L'illustrazione universale), diretto da
Eugenio Torelli-Viollier, e
La novità, poi fuso con
Il tesoro delle famiglie per generare un bimensile femminile e di moda (diffuso fino al 1943).
Nel 1865 si comincia a pubblicare il settimanale
Il romanziere illustrato e il 5 maggio 1866 il quotidiano
Il Secolo (il giornale più diffuso del periodo), diretto da
Teodoro Moneta.
Si pubblicano poi il quotidiano romano
La capitale e il
Giornale illustrato dei viaggi.
Dal 1865 la Sonzogno pubblica diversi almanacchi tematici, e tutti i libri sono venduti a dispense in edicola. Gli abbonamenti sono incentivati da un regalo (un quadro o un libro).
Hanno grande diffusione la collana di manuali
"La biblioteca del popolo", le collane letterarie
"Biblioteca universale" antica e moderna,
"Biblioteca classica", e dal 1866 la
"Biblioteca romantica" illustrata.
Nel 1874 rileva anche lo storico quotidiano
Gazzetta di Milano, di cui era già comproprietario, assumendosene il rosso di bilancio, e l'anno seguente lo assorbirà ne
Il Secolo.
Nel 1874 nasce anche la collana
"La musica per tutti" (diretta da Amintore Galli).
Nel 1882 il giornale quotidiano
Il Secolo viene stampato in 20.000 copie all'ora grazie alle nuove rivoluzionarie macchine rotative. Nello stesso anno comincia la pubblicazione de
La scienza per tutti, giornale mensile illustrato.
Dal 1883 bandisce il concorso annuale per atti unici musicali e nel 1894 l'editore fa restaurare il Teatro Lirico di Milano.
LA STAMPA
Giganteggia una macchina fra due epoche dell'umanità: è il torchio da stampa. Ai suoi piedi fu scavato un abisso: dall'una parte sta la forza fisica e selvaggia, dall'altra la forza morale e intellettiva. Il popolo che si trova al di qua dell'abisso, non è più quello dell'altra parte; lo spirito s'è a poco a poco insinuato nella massa e l'ha vivificata: la stampa ha aperto a tutti le fonti del sapere, ch'erano prima privilegio di pochi dotti; e il libro di carta atterra gli edifici di pietra, abbatte i castelli e i monasteri, innalza la nuova potenza del popolo.
Chiudiamo per un istante gli occhi alla luce: imaginiamo quel che sarebbe il mondo, soppresso il libro e il giornale che penetrano dovunque; che danno al lavoratore l'istruzione che lo redime; che snebbiano dalla superstizione la mente del contadino; che al ricco fan conoscere l'eguaglianza degli umani, sia pur d'oro la culla dove nacque; che si spargono fra le genti a insegnare, a correggere, a giudicare ed a punire; che scuotono i popoli, che debellano i malvagi fin sul trono, pari alla divinità manzoniana che atterra e suscita, che affanna e che consola; che innalza contro Roma corrotta la Riforma; che dopo aver troncato il medio evo, epoca d'istinti, e fatto l'epoca moderna, epoca di mente, inizia le due rivoluzioni, l'americana e la francese, schiudendo l'era nuovissima delle nazionalità destinate a lor volta a fondersi nella gran famiglia universale e poi diteci se la stampa non è veramente l'arte del pensiero e della libertà!
Liber, libertas. Lo sapeva quel despota indiano, al quale gli Inglesi volevano spiegare il magistero dei caratteri di piombo, che si uniscono e diventano parola che sparge ovunque la cognizione del vero. "No, esclamava quel re: non permetterò mai quest'arte ne' miei Stati; se i miei sudditi la conoscessero, ciascuno diventerebbe re".
È la stampa che eterna il pensiero e lo diffonde ovunque, tramutandolo quasi nell'aria che si respira. Il poeta del secolo paragonava il pensiero, unito alla stampa, ad uno stormo di uccelli, che si sparpaglia ai quattro venti e occupa ad un tempo tutti i punti dell'aere e dello spazio. E aggiungeva: "Venga pure il diluvio: le onde possono coprire la terra e anche la cima delle montagne; purché una sola arca galleggi sovra le acque, gli uccelli poseranno sovr'essa, e il mondo, uscito da quel caos, vedrà allo svegliarsi, alato e vivente, librarsi sopra di sè il pensiero del mondo inghiottito". Non potrà più il tiranno dell'antica Roma bruciare le storie di Cremuzio Cordo colla speranza di spegnere la voce molesta. Il sapere è diventato patrimonio dell'universo: il pensiero, per mezzo della stampa, vince i tempi e gli spazi, e cementa la fratellanza degli uomini nel bene e nel vero.
[prima pagina del Bollettino Bibliografico illustrato dello Stabilimento Sonzogno in Milano, anno I n. 1, 1883]
Nel dicembre 1884 nasce il fascicolo settimanale illustrato
La Commedia umana, che continuerà fino al 1888 per riprendere con una seconda serie nel 1898).
Nel 1887 nasce il settimanale
La moda illustrata.
Nel 1889 esce il settimanale
Il Secolo illustrato della domenica, che continuerà almeno fino al 1901.
Nel 1909
Edoardo Sonzogno cede la testata de
Il Secolo, che non sta reggendo la concorrenza del
Corriere della sera, e lascia la direzione dell'azienda ai due nipoti
Lorenzo e
Riccardo, figli del fratello Francesco. Edoardo morirà il 14 marzo 1920.
Riccardo Sonzogno si occupa direttamente del ramo di editoria musicale e con
Alberto Matarelli (figlio del disegnatore satirico
Adolfo Matarelli [Mata], già collaboratore de
Lo spirito folletto) gestisce libri e azienda tipografica.
Lorenzo Sonzogno (dalla cui unione con Elvira Corbetta il 24 dicembre 1906 nasce
Giulio Cesare Sonzogno) esce dall'azienda nel 1910 e fonda nel 1911 una
Casa Musicale Lorenzo Sonzogno.
Dopo la morte di
Riccardo, nel 1915, le due case editrici musicali si fondono.
Dal 1915 al 1920 pubblicano il giornale settimanale
Il Mondo.
Nel 1919
Alberto Matarelli rileva la divisione libraria e dà il via alla
Casa Editrice Sonzogno di Alberto Matarelli, mentre una generazione dei Sonzogno va scomparendo: Edoardo muore il 14 marzo 1920, Lorenzo nello steso anno e Riccardo nel 1925.
Giulio Cesare Sonzogno continua l'editoria musicale, mentre l'attività libraria dal 1925 è continuata da
Alberto Matarelli, che amplia la produzione della casa editrice di via Pasquirolo, dando al
Giornale illustrato dei viaggi la nuova intestazione
Il Mondo dal 1931.
I libri sono stampati nel capoluogo lombardo dallo Stabilimento grafico Matarelli.
Durante la Seconda guerra mondiale, nel 1943, un bombardamento distrugge i locali della casa editrice. Alberto Matarelli regge le sorti della casa editrice trasferendo poi la gestione al figlio
Livio Matarelli, che continuerà l'impresa dopo la sua scomparsa avvenuta nel 1958 e infine, dopo quella di Giulio Cesare Sonzogno nel 1976 (23 gennaio), guiderà la storica azienda alla fusione nel
Gruppo editoriale Fabbri-Sonzogno-Bompiani-Etas libri nel 1977 (una importante operazione gestita da una finanziaria della famiglia Agnelli [FIAT]).