Primo SinòpicoNasce a Cagliari (Italia) il 16 dicembre 1889. Primogenito di un avvocato e possidente terriero savoiardo, Giovanni Chareun, funzionario delle imposte nel Campidano, e di Camilla Corrias di Villasor, sarda di origine spagnola, dopo gli studi liceali frequenta a Cagliari i primi due anni di università. Nel 1909 tutta la famiglia si trasferisce a Padova, e Raoul si iscrive al secondo anno di ingegneria, corso di scenze fisiche e matematiche. Divide quindi le sue giornate tra l'unversità, il caffè Pedrocchi e i ritrovi goliardici, che nella città veneta hanno ricca tradizione e profonde radici. Comincia a collaborare con le testate umoristiche e satiriche locali (Il Pedrocchino, Gattamelà), adottando per sempre lo pseudonimo Sinòpico, di derivazione dal greco (per "sintetizzare e rigar dritto", secondo la spiegazione che egli stesso ne darà anni dopo).Nel 1911, con l'amico Antonio Milani, rifonda Lo studente di Padova, "settimanale umoristico pupazzettato", per il quale disegna la testata e che illustrerà per quattro anni. Comincia anche a partecipare a mostre d'arte umoristiche, e nel 1914 collabora con il settimanale satirico Numero mentre pubblica "Eterno femminino", il suo primo album (26 caricature di personalità femminili di Padova e Venezia). Nel 1915 partecipa attivamente a Padova alla campagna irredentista e collabora con L'occhio, "periodico settimanale caricaturistico"; poi si trasferisce a Milano. Riformato per l'eccessiva magrezza, seguirà comunque le truppe al fronte per documentare la guerra con la sua matita. Non passa inosservato, e viene chiamato da Umberto Notari a realizzare 57 cartelli per l'Istituto Editoriale Italiano, che che dovranno simboleggiare i diversi settori dell'industria e della produzione italiana. Il risultato entra nella storia dell'illustrazione e della cartellonistica italiana. Espone alla Permanete e collabora al giornale di trincea Il razzo della VII Armata. Nel dicembre 1918 illustra la copertina del secondo numero del risorto Il Giornalino della domenica di Vamba. Nel 1919 collabora con La Fiamma Verde, settimanale studentesco di Notari, La lettura, mensile del Corriere della sera, e Ardita, mensile del Popolo d'Italia. Espone in varie rassegne in Italia, tra cui la Mostra della caricatura di Bergamo, e in tutta Europa. Collabora con Il 1919, Natura e La Fiera Letteraria. Nel 1923 espone alla Prima Mostra delle Arti Decorative di Monza, nella sezione illustratori, le tavole a colori per "L'erba selvatica" di Giannino Fochessati. Nel 1926 fa parte del gruppo del Novecento e partecipa alla prima mostra alla Permanente di Milano. Sempre più inserito nella vita culturale milanese, negli anni Trenta continua a esporre in giro per l'Italia e all'estero, collabora con Metropoli, L'Illustrazione Italiana, il Corriere dei piccoli. Nel 1940 illustra (con Amen) "Storie di alpini" di Agno Barlese, e nel 1944 "Le Crociate illustrate" di Giuseppe Cavazzana. Collabora con la rinnovata testata satirica milanese L'Uomo di pietra e dal 1945 cura "Il bestiario di Sinòpico" sul Corriere Lombardo. Nel 1946 illustra una pregevole edizione de "Le avventure di Pinocchio" per la casa editrice milanese Cenobio. Sempre più solitario e isolato, per un umore bizzarro che ne agevola una sorta di autoemarginazione, crea ormai quasi soltanto per se stesso. Muore a Milano (Italia) il 5 luglio 1949.
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