Salvatore FancelloNasce in Sardegna (Italia) nel 1917. Grazie a una borsa di studio di 3.750 lire, nel giugno 1930 si trasferisce a Monza per frequentare, giovanissimo, l'Istituto d'arte ISIA, centro di grande fermento culturale che ruota intorno alla Villa Reale monzese, dove fin dal 1923 si organizzano le Biennali internazionali d'arte decorativa (divenute Triennali nel 1930 e successivamente organizzate a Milano nell'omonimo Palazzo della Triennale di viale Alemagna). L'ISIA è animato da docenti di grande qualità, fra i quali Marcello Nizzoli, che successivamente diventerà famoso industrial designer per Olivetti e altri committenti. In questo clima vivacissimo, Fancello studia ceramica, ma si cimenta anche con altre specialità d'arte tradizionale e di arte leggera.Ottimo disegnatore, collabora con la rivista satirica Bertoldo, insieme a Saul Steinberg. Nel 1938 realizza su un lunghissimo rotolo di carta per telescrivente l'originale - e poi famoso, per gli addetti ai lavori - "Disegno ininterrotto". Muore in guerra nel 1941, a soli 24 anni, sul fronte albanese. Negli anni Novanta l'idea di Fancello viene (forse inconsapevolmente) ripresa da Sergio Salemi e Laura "Lapis" Salemi, creatore e animatrice dell'AGI (Associazione del Gadget umoristico Italiano), che coinvolgono centinaia di autori italiani del fumetto e dell'umorismo grafico a raccontare - per successive additivazioni - la vicenda di Giulietta e Romeo.
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