Chumy ChúmezNasce a San Sebastián (Spagna) l'8 maggio 1927. Figlio di padre castigliano e madre basca, dopo gli studi commerciali e qualche tempo trascorso in ufficio, si dedica al disegno e alla pittura e si trasferisce a Madrid, dove esordisce nell'umorismo grafico collaborando con periodici come La Codorniz e con il quotidiano Madrid (fino alla sua chiusura nel 1971).Esordisce come scrittore nel 1956 con "El manzano de tres patas", seguito nel 1958 da "Mi tío Gustavo que en gloria esté". Negli anni Sessanta lavora nel cinema, gira documentari e scrive copioni. Nel 1977 dirige "Dios bendiga cada rincón de esta casa" e l'anno seguente "¿Pero no vas a cambiar nunca Margarita?". È tra i fondatori del settimanale satirico politico Hermano Lobo durante il franchismo, e vi lavora durante la Transizione (verso la democrazia). Il suo pseudonimo Chumy Chúmez viene conosciuto nel mondo, come esponente di un umorismo "noir" e surreale molto personale. Collabora anche con la rivista Triunfo e con il quotidiano madrileno Pueblo. Vince nel 1977 il Premio Paleta Agromán, e il Mingote nel 1985. Nel 1986 scrive "Yo fui feliz en la guerra", autobiografico sulla guerra civile spagnola. Si susseguono i libri e aumentano le collaborazioni con i periodici in Spagna e all'estero. Nel 1991 vince il premio giornalistico "Francisco Cerecedo" e nel 2002 il premio ispanoamericano di Umorismo grafico "Quevedos". Muore di cancro a Madrid (Spagna) il 10 aprile 2003. L'anno seguente ad Alcalá de Henares viene esposta la mostra "El descreído imaginario" su di lui e sulle sue opere.
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