Aleardo Terzi
Nasce a Palermo (Italia) il 6 gennaio 1870. Figlio di un tipografo, impara l'arte della riproduzione litografica. Artista promettente, lascia l'Accademia di Belle Arti per accettare una collaborazione con La tribuna illustrata, dove stringe amicizia con Giovanni Maria Mataloni. A vent'anni si trasferisce in un primo tempo a Roma, dove esordisce come cartellonista e illustratore di libri e dove conosce Adele Bonfiglio, che sposerà nel 1905. Si sposta nel 1898 a Milano, dove entra a far parte del mitico ruppo di litografi e bozzettisti delle Grafiche Ricordi, dove già lavora Mataloni. Comincia a collaborare con La lettura dal 1901, vince nel 1906 il concorso per una copertina de Il giornalino della domenica, il nuovo periodico per ragazzi di Vamba e illustra una quantità di racconti per il Corriere dei piccoli dalla sua nascita (1908-1909).
Si trasferisce a Bologna, mentre continua a collaborare con i più prestigiosi giornali e periodici del momento, come L'Illustrazione italiana e L'Illustrazione popolare.
Dal 1913 collabora con "La bibliotechina della lampada" di Ostiglia, diretta da Arnoldo Mondadori e Tomaso Monicelli.
Tra i suoi manifesti di maggiore successo va ricordato almeno il cane con il pennello in bocca per il Colorificio Italiano Max Mayer (1921).
Nel 1925 dirige l'Istituto per la decorazione e l'illustrazione del libro (di Urbino), e collaborerà dal 1928 alla grafica dell'"Enciclopedia Treccani" per l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Maestro del liberty italiano, illustra una quantità di libri, compresi alcuni titoli della famosa collana "La Scala d'oro" della UTET.
Ritorna a Milano, dove assume la direzione dell'ufficio propaganda della Wander.
Stanco e indebolito, si ritira negli ultimi anni a Castelletto Ticino, dedicandosi soprattutto alla pittura.
Muore durante la guerra a Castelletto Ticino (Novara, Italia) il 15 luglio 1943.