Alexandre Dumas (padre)Nasce a Villers-Cotterêts (Soissons, Francia) nel 1802. Figlio di un generale napoleonico, ancora adolescente rimane orfano e si trova costretto a lavorare prima come scrivano presso un notaio e poi, trasferitosi a Parigi, nella cancelleria del duca d'Orléans. Nel 1824 dal suo rapporto con Marie Catherine Lebay nasce il figlio Alexandre.Appassionato di teatro e di storia, raggiunge la popolarità nel 1829 con il dramma "Enrico III e la sua corte", seguìto nel 1830 dalla rappresentazione di "Christine" (dramma su Cristina di Svezia scritto due anni prima) dopo la vittoriosa conclusione dei moti rivoluzionari che l'hanno visto schierato dalla parte del duca d'Orleans. Intensifica l'attività di scrittore e si avvale di un numero crescente di collaboratori per produrre una quantità di titoli, al punto che nel tempo si parlerà di una sorta di "officina Dumas" per indicarne l'industrializzazione, forse la prima di tale ampiezza; dirà che i suoi collaboratori sono come per Napoleone i suoi generali. Continua dunque a scrivere drammi come "Antony" (1831), "La torre di Nesle" (1832) e "Kean" (1836); commedie come "Le educande di Saint-Cyr" (1843); varie "Impressioni di viaggio" (dal 1834). Nel 1844 pubblica "Les trois mousquetaires" ("I tre moschettieri"), capolavoro che gli darà notorietà internazionale e l'ingresso nell'olimpo dei grandi scrittori popolari; il romanzo ha un seguito l'anno seguente con "Vent'anni dopo" e la trilogia si concluderà nel 1850 con "Il visconte di Bragelonne". Il filone dei romanzi storici, incoraggiato da tanto successo, si intensifica e spesso diventa serie di più titoli. Nel 1845 vede la luce "La regina Margot", seguito nel 1846 dal suo seguito "La signora di Monserau" e, nello stesso anno, un capolavoro come "Il conte di Montecristo" e "Il cavaliere di Maison-Rouge". Nel 1848 dà alle stampe "I quarantacinque" ed esce "Giuseppe Balsamo", primo libro del ciclo "Memorie di un medico", che sarà seguito da "La collana della regina" (1850), "Angelo Pitou" (1853) e "La contessa di Charny" (1855). La situazione politica si sta intanto evolvendo, nel 1852 viene proclamato l'impero e l'autore (piuttosto ostile a Napoleone) preferisce riparare per qualche mese a Bruxelles, anche per sfuggire ai creditori: nonostante il successo e i guadagni, le sue spese sono infatti sempre considerevoli e crescenti. Tra il 1852 e il 1854 scrive i propri "Ricordi", mentre nel 1853, già rientrato nella capitale, intensifica l'attività giornalistica dirigendo giornali come Le mousquetaire (il moschettiere). Nel 1860 segue Giuseppe Garibaldi nella spedizione in Sicilia per liberare il Sud dell'Italia dai Borboni, primo grande passo verso l'unificazione nazionale. Arriva fino a Napoli con le "camicie rosse", e qui viene nominato direttore dei musei e degli scavi archeologici; traduce e pubblica in Francia le "Memorie" di Garibaldi e, nel 1861, anche propri ricordi garibaldini piuttosto romanzeschi. Negli ultimi anni, in difficoltà a mantenere il proprio tenore di vita, deve essere aiutato dal figlio Alexandre, che nel frattempo ha sviluppato propri percorsi letterari. Muore a Puys (Dieppe, Francia) nel 1870. |