La Linea |
di Osvaldo Cavandoli |
Bompiani, Milano |
volume della serie di cartonati della casa editrice Bompiani pubblicati negli anni Sessanta-Settanta
volume cartonato 80 pp 2+1 + cop 2c dq L. 1.800
1° ed.: marzo 1973
indice
- pedagogia
- la prepotenza
- il guinzaglio
- il tappo
- il pompiere
- la leva
- preludio
- la discesa
- il golf
- il disco
- il giavelloto
- il pallone
- il tennis
- il nuoto
- l'uovo
- l'elefante
- il ruggito
- l'amore
- la mucca
- il centauro
- il fiore
- l'inquinamento
- il pescatore
- napoleone
- la corona
- la bandiera
- la libertà
- i simboli
- la scala
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I disegni di questo libro riproducono e sviluppano un celebre Carosello che ha appassionato gli spettatori italiani, specie quelli inferiori ai dieci anni. Il personaggio che appariva sul teleschermo si formava attraverso le modificazioni di una linea orizzontale che non solo dava origine al protagonista, nella varietà delle sue espressioni, ma anche degli "antagonisti" con cui il protagonista aveva a che fare.
Il libro rende a meraviglia, attraversio la successione dei quadretti di ogni pagina, il movimento che dominava i cartoni animati televisivi. Con altri mezzi Cavandoli riesce a ricreare l'impressione di movimento e continua metamorfosi che ha fatto la fortuna del suo Carosello: nella misura in cui ottiene gli stessi effetti con mezzi del tutto diversi, l'autore ha fatto un'opera nuova, un libro vero e proprio che non si presenta come la registrazione dei Caroselli precedenti, ma si classifica tra i capolavori del cartoon umoristico italiano.
È un libro senza parole, e le parole non sono affatto necessarie. La Linea parla da sola: crea situazioni grottesche, fa emergere e distrugge il suo patetico personaggio, che vive di nulla e sul nulla.
Un libro per i bambini, certo, che lo capiscono forse meglio dei grandi, e non hanno bisogno di saper leggere; ma un libro anche per i grandi, perché Cavandoli trae dalla sua Linea occasioni per rappresentazioni maliziose, permettendosi persino qualche variazione che la "pruderie" televisiva non gli aveva consentito.
[dalla quarta di copertina]
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