Nel 1962, a ventitré anni si trasferisce definitivamente a Parigi. "È sulla terrazza dei grandi caffè di Saint-Germain-des-Prés e nel vento che spazza il ponte degli Artisti, che cerca di vendere i suoi primi disegni", scriverà Michel Laclos nel 1965 nella brillante introduzione alla prima raccolta delle sue pagine a fumetti, semplicemente intitolata "Copi". Aggiungendo: "Se ha sempre disegnato, seguendo l'esempio paterno, il suo gusto lo porta piuttosto verso la letteratura e, più precisamente, verso il teatro. Ma bisogna pur vivere". Inizia quasi subito a collaborare con Twenty, poi con Bizarre (dell'editore Jean-Jacques Pauvert), con Adam e Le Nouvel Observateur (un Observateur appena rinnovato), diventando ben presto famoso per lo stile grafico scarno ed essenziale e per le strane situazioni nelle quali fa vivere i suoi personaggi. Il più celebre, nato quasi per caso quando gli chiedono un protagonista fisso, è la Dame assise, una donna dall'età indefinibile, eternamente seduta su una sedia e protagonista di storie ironiche e surreali (in "un nulla situato senza dubbio a ovest della Pologna di Ubu" [Ubu è il personaggio creato da Jarry]). In Francia viene pubblicato anche dalla rivista satirica Hara-Kiri e in Italia dal mensile Linus. Mondadori pubblica nel 1968 il volume "I polli non hanno sedie", nella collezione "Nuovi scrittori straneri", e nel 1979 "Storie puttanesche", nella collana "AL BUM" della Biblioteca Umoristica Mondadori. Ormai famoso anche come autore di testi teatrali e attore egli stesso, muore a Parigi (Francia) il 14 dicembre 1987 a soli 48 anni, e il quotidiano Libération scriverà: "Era un disegnatore, uno scrittore e un attore. Tutti e tre i Copi sono morti ieri".
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