Dopo circa sette anni si trasferisce al quotidiano La Voz de l'interior per il quale crea due spazi similari: "Así" e "Campo afuera". Nell'agosto del 1971 finalmente fonda e dirige Hortensia, la rivista con "algo del humor cordobés". La pubblicazione, molto particolare e forse, a tratti, anche un pizzico provinciale, rinverdisce i successi della precedente Tía Vicenta ideata dall'umorista Landrú. La pubblicazione uscirà per oltre 250 numeri (fino al 1989) con vendite che arrivano a superare le 100.000 copie, e la sua riuscita deriva dall'aver lasciato completa libertà ai disegnatori "perché possano fare sulla rivista quello che non gli è consentito su altre pubblicazioni". Tra i collaboratori della prima ora si devono citare Crist, Marino, Ian, Chamarín, Martino e Giménez, mentre successivamente si aggiungono Fontanarrosa, Sabat e Amengual. Nel 1972 ottiene il premio dell'ADEPA, mentre arriva quarto su 600 artisti di tutto il mondo al Salone Terre des hommes a Montréal. Tra il 1973 e il 1974 l'editrice Siglo XXI pubblica due raccolte dei materiali di Hortensia che vanno a ruba. Muore a cinquantadue anni, il 16 giugno 1983.
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