Nel 1961 si trasferisce a Milano, dove continua il lavoro di grafico ed esordisce sulle pagine del quotidiano Il Giorno con il Prode Anselmo a fumetti, che sarà pubblicato negli Stati Uniti da Green Press nel 1968. Nel 1964 diventa famoso l'elefantino creato per la campagna pubblicitaria della Total. Entra anche nel campo della pubblicità cinetelevisiva, e firma come produttore e regista spot dal vero e in animazione per grandi aziende, come Barilla, Frisia, Perugina, Knorr, Total, Shell, Bertolli, Vov, Cynar, J&B, Zucca. Tra i suoi "caroselli" diventa proverbiale il Re Artù creato per Gran Pavesi: "Arriva Lancillotto, succede un quarantotto..." (1964-1975), pubblicato nella versione a fumetti dal Corriere dei piccoli negli anni Settanta. Nello stesso periodo crea, per la testata milanese, anche Cia Cia Pascià. In libreria a "Una donna chiamata libertà" (Feltrinelli, 1969), "Sen-fonia" (Aprile, 1970) e "Ossesso" (Heyne Verlag, 1972) si aggiunge dunque "Al castel di Camelotto" (Mondadori, 1976, in collaborazione con Vezio Melegari), e altri titoli seguiranno per gli editori Giunti e Mondadori. Firma la campagna antifumo della Lega italiana per la lotta contro i tumori. Partecipa a mostre e rassegne di umorismo, e i suoi lavori sono pubblicati da Graphis, Pardon, Penthouse, Humor Graphic, Pubblicità in Italia, Strategia, Opus International, Film & TV, eccetera. Partecipa ad esposizioni e rassegne, da Marostica e Bordighera a Kioto, collezionando riconoscimenti e premi. Nel 1996 aderisce al progetto "Per un manifesto degli scrittori del segno", per il quale crea il logo, e partecipa alla "ManiFesta" di autori e critici del novembre dello stesso anno. Nel 1998, con la moglie Franca, è tra gli "zii fondatori" dell'Associazione nazionale umoristi (ANU), virtuale e virtuosa, e contribuisce alla sua attività. Con Dario Fo, Franca Rame e... Lupo Alberto fa parte della giuria di un premio per giovani umoristi dilettanti. Nel 2000 crea una deliziosa e colta storia di Ermengarda che viene esposta all'Arengario di Brescia e pubblicata in volume a cura del Comune. Nel 2002 è a Genova con i colleghi di un tempo per l'inaugurazione di una mostra retrospettiva sul mitico Studio Firma. In autunno a Milano muore la moglie Franca, e Marco la segue pochi giorni dopo, il 26 novembre 2002.
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