Romano CalisiNasce a Roma (Italia) il 4 maggio 1931. Antropologo, esperto di mezzi di comunicazione di massa, pioniere dello studio dell'interdisciplinarità e convinto fautore del dialogo tra conoscenze, imprime una svolta epocale alle sorti della fruizione fumettistica. Intellettuale a tutto tondo, si forma alla scuola di Luigi Volpicelli, direttore dell'Istituto di Pedagogia dell'Università di Roma.E' segretario generale del Centro di sociologia delle comunicazioni di massa e direttore del trimestrale Comunicazioni di massa quando, nel 1965, fonda il Primo Salone dei Comics (Bordighera, 22-23 febbraio 1965) con Umberto Eco e Claudio Bertieri. A presiedere l'evento è costituito un Comitato scientifico, composto da figure specializzate nei più disparati settori del sapere: un sociologo (Pierre Strinati), un fotografo (Lanfranco Colombo), un medico (Pino Donizetti), un artista (Jacques Lob), un semiologo (Umberto Eco), un cultore della paraletteratura (Francis Lacassin), oltre a Luigi Volpicelli, che dall'anno seguente troverà al Salone una nuova sede a Lucca, intervenendo presso il sindaco della città toscana. Dopo la quarta edizione, Calisi abbandona la direzione del Salone per dedicarsi agli impegni universitari e allo sviluppo di ricerche fumettistiche di matrice pedagogica, vocazione di sempre (è tra i fondatori dell'INDIM, Istituto nazionale di documentazione sull'immagine, con sede ad Arezzo, orientato all'analisi e allo sviluppo dei rapporti tra didattica e fumetto). Trasferitosi temporaneamente in Africa con la famiglia per un programma di studi per l'Unesco (con la prospettiva poi di trasferirsi a New York), rimane vittima del conflitto locale con l'Uganda: viene ucciso a Mwanza (Tanzania) il 20 maggio 1975. Nel 2000 il premio per tesi di laurea di ambito cartooning intitolatogli dal Salone di Lucca porta anche il nome della moglie, Vittoria Bortoli (Padova 24 febbraio 1941 - Perugia 18 luglio 1995), studiosa attivissima e partecipante al progetto del Salone di Bordighera e di Lucca fin dalle origini.
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