Nasce a New York (USA) il 4 settembre 1905. Da bambino viene portato in Italia e cresce in un'agiata famiglia ebrea di commercianti rivelandosi fin da giovanissimo molto intraprendente. Dopo varie attività nel 1936 diventa condirettore generale delle
Edizioni Walt Disney Mondadori, dove introduce molte innovazioni, ideando tra l'altro insieme a
Cesare Zavattini la versione più popolare del celebre periodico
Grandi Firme (creato anni prima da
Pitigrilli) con le famose copertine di
Boccasile.
Le leggi razziali del 1938 lo costringono a lasciare l'Italia. Emigra in Argentina, aveva dà vita alla Editorial Abril.
Sposato con
Mina Civita, ha tre figli:
Adriana,
Carlos e
Barbara.
Imprenditore di talento e fortunato, amante del cinema, premiato per la realizzazione di un documentario al Festival di Venezia, in Argentina dà inizio a un impero editoriale - la
Editorial Abril - con riviste a fumetti di grande successo. Per questo ha bisogno di nuovi talenti, e nel 1950 chiama da Venezia il gruppo legato al mitico
Asso di Picche:
Hugo Pratt,
Mario Faustinelli,
Alberto Ongaro e poco dopo
Ivo Pavone.
Hector Oesterheld fu uno degli autori argentini che lavoró per lui, come
Alberto Breccia,
Dino Battaglia,
Paul Campani e tanti altri famosissimi.
Sono per tutti giorni straordinari, con echi internazionali. Poi Civita produce riviste di ogni genere, con un incredibile successo per ogni testata: la famosisima
Corsa (di automobilismo) e diverse altre non meno popolari come
Siete Dias,
Panorama,
Claudia,
Adán, eccetera. Tutte hanno redazioni altamente qualificate, e la Editorial Abril ha le macchine da stampa più moderne dell'Argentina.
La
Avril è sempre soprattutto un'azienda familiare. Il figlio
Carlos è il direttore generale, la moglie
Mina dirige la rivista
Claudia, la figlia maggiore
Adriana è la principale redattrice della casa editrice e rivale dichiarata della collega italiana Oriana Fallaci: Cesare Civita non esita a organizzare un costosissima troupe per mandarla in Vietnam in piena guerra. Il marito di Adriana, italiano anche lui,
Roberto de Angelis, è il critico cinematografico della casa editrice. Soltanto la figlia minore,
Barbara - eccezionale pianista - non partecipa all'impresa giornalistica.
Negli anni Settanta, dopo una sparatoria davanti alla sua casa da parte di ignoti, Civita si vede costretto a rifugiarsi in Brasile, dove ha un fratello proprietario di un'importante casa editrice.
Muore a Buenos Aires (Argentina) sabato 9 aprile 2005, a 99 anni.
Se ne va con lui un'era mitica che ha visto nascere la straordinaria generazione di autori all'origine alla "scuola argentina" del fumetto. Viene salutato con rispetto e ammirazione sia in America Latina sia in Italia, il paese d'origine, dove la Fondazione Franco Fossati conserva molta sua corrispondenza originale di quando operava per la Mondadori.
Cliccando sulla firma di Cesare Civita si può vedere
uno dei documenti conservati dal Museo del Fumetto.