Maurizio BovariniNasce a Bergamo (Italia) il 31 luglio 1934. Nella città natale compie le sue prime esperienze nella carta stampata, poi si trasferisce a Milano dove prosegue la sua attività di illustratore e, occasionalmente, di fumettista. Pubblica i primi disegni e vignette satiriche sul mondo musicale, negli anni Cinquanta, su Le Ore (da non confondere con l'omonima testata erotica di qualche anno dopo).Nei primi anni Sessanta collabora come illustratore con il Corriere dei piccoli diretto da Guglielmo Zucconi, con illustrazioni come quelle per "Gli ammutinati del Bounty" (dal n. 31 al n. 35 del 1961, su testi di Tolomei). Per vivere è art director di diverse case editrici del capoluogo lombardo. Nello stilare una sua nota autobiografica, a cinquant'anni, scriverà in terza persona: "Si è impegnato a fondo per diventare famoso e di conseguenza ricco, ma gli è sempre andata storta: quasi ogni mattina ha messo fuori dal letto, per primo, il piede sbagliato".
In realtà nel 1967 a Tolentino vince il primo premio alla IV Biennale dell'umorismo nell'arte, poi espone in Italia, a Berlino, a Parigi dove, durante il soggiorno, pubblica qualche disegno, per esempio su L'Enragé (vedi nota a fianco). Collabora con le testate francesi Siné-massacre e Bizarre. Nel 1968-1969 è direttore della bella quanto effimera Kara Kiri, versione italiana della popolare rivista umoristica francese Hara Kiri; quel genere di umorismo nero e truculento, che gli è tanto congeniale e dove conserva un'eleganza artistica davvero rara e personale, non viene apprezzato in Italia e la testata chiude dopo nove numeri. Grafico di Arianna, Quattrosoldi, Selezione e altre testate, infine approda alla redazione di Cronaca Vera, un settimanale popolare scandalistico che deve gran parte del suo successo alla grafica e alle straordinarie surreali "storie di copertina" ("l'unica notizia inventata di ogni numero", racconta il nostro autore agli amici). Collabora con i suoi disegni a numerose altre pubblicazioni, dalle eleganti "riviste per soli uomini" nate in quegli anni per emulare Playboy alle riviste satiriche e umoristiche, come Ca Balà e l'impegnativa L'Arcibraccio (1972-1973). Pubblica alcuni libri con le Edizioni Morgan di Milano, cominciando con "Riccoridens" (Morgan, 1970), provocatoriamente dedicato a tuttii ricchi "alla faccia di tutti i poveri che, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto con la loro presenza, il loro odore, la loro violenza, la loro stupidità, la loro volgarità, la loro arroganza offendono e turbano la serena esistenza dei ricchi". Fa seguito in edicola "Ultimo tango a fumetti", una brillante parodia del film "Ultimo tango a Parigi". Ma la censura vieta la diffusione dell'albo: "Non devono averlo neanche letto commenta amareggiato l'agente letterario Marcelo Ravoni ma hanno infierito solo per il riferimento al film!". La collaborazione con le edizioni Morgan ha come momento importante un episodio del "Casanova" a fumetti, un volume poi tradotto in molte lingue, grazie a Ravoni e alla sua agenzia Quipos. Pubblica anche un libro sul fascismo, intitolato "Eia eia trallallà" (Edizioni Morgan, 1975), un excursus sulle vicende italiane dagli anni Venti alla Seconda guerra mondiale. Appaiono qualche fumetto e molte illustrazioni sulle testate specializzate, soprattutto sui supplementi e gli almanacchi di Linus. In particolare nel supplemento DiscoLinus, nel 1973, appare il western surreale "Philadelphia Miller il mancino", tradotto in Francia da Charlie ("Philadelphia Miller le gaucher" nel n. 66 del 1974). Illustra anche La bancarella di Gualtiero Schiaffino. Nel 1978 per Alteralter crea Morgan, con Altan. Illustra articoli e campagne per Tempo Medico della Editiemme, dove viene accolto nella collana di albi cartonati curati da Luigi Bona con il titolo "La dinastia dei Miller" (l'episodio già pubblicato più un altro episodio inedito). Nel 1982 esce "Schizzofrenia" (con due zeta), con introduzione di Giorgio Cavallo, che annota: "Terminati i suoi disegni, Bovarini si ritrova interamente spruzzato d'inchiostro di china. Per ripulirsi si strofina contro le pareti di casa creando suo malgrado sconvolgenti affreschi". Amante di musica jazz, nel 1985 disegna anche la copertina dell'LP "Appointment in Milano" di Bobby Watson, per la Red Records. Muore d'infarto a Milano (Italia) nella notte tra il 12 e il 13 luglio 1987.
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