Pio VanziNasce a Firenze (Italia) il 9 ottobre 1884. Il contesto familiare ne favorisce la crescita culturale, portandolo a diventare giornalista, regista e prolifico scrittore di racconti umoristici e di sceneggiature: la madre, Fanny Vanzi Mussini, è infatti scrittrice di racconti, di poesie e traduttrice di fiabe e racconti per l'infanzia.Intorno al 1910 i genitori si trasferiscono a San Francisco, ma Pio rimane in Italia. Trasferitosi a Roma, diviene giornalista de La Tribuna, che costituirà per lui la sua seconda famiglia, e dirige tra il 1914 e il 1920 il Pasquino, il Travaso delle idee, Noi e il mondo e la Tribuna illustrata. Tra il 1921 e il 1926 fonda e dirige due periodici: Sereno su cui Achille Campanile pubblicherà nel 1924, a puntate, i suoi primi romanzi e Serenissimo, "satirico settimanale di parer contrario", una pubblicazione di satira antifascista. Per il cinema dal 1917 al 1941 ma con continuità solo fino al 1922 cura soggetti, sceneggiature o la regia di una trentina di film, in gran parte muti, ascrivibili ai filoni verista, comico e avventuroso-poliziesco. La produzione letteraria inizia per le scene con "Carambola" (1913), "Le cose a posto" (1926), "Il parafulmine" (1925-1929), "Il pallino di sambuco" (1938). Nel 1927 pubblica la raccolta "Scusi dove siamo? novelle da leggere in ferrovia" e alla fine del 1931, con la rivista quindicinale Zig-zag, dà avvio a una collezione umoristica di gustosi romanzi brevi di carattere popolare, ricchi di nonsense, che descrivono con ironia le miserie della vita. Dopo la Liberazione, nel 1945 scrive il racconto "Il coperchio", per Novelle d'oggi. Muore a Palermo (Italia) il 18 ottobre 1957.
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