Manuel ManillaNasce a Città del Messico (Messico) nel 1830. Realizza gran parte del suo lavoro nella stamperia di Antonio Vanegas Arroyo, dal 1882 al 1892, dove insegna al suo succesore, José Guadalupe Posada, la tecnica dell'incisione su metallo e l'utilizzo dei burilli, arrivando a una produzione di circa 500 incisioni, che purtroppo andranno in gran parte perdute nel tempo. L'ingenuità delle sue composizioni non regge il confronto con la grinta creativa del suo allievo e deve ritirarsi quando questi incomincia a lavorare per Vanegas Arroyo.Nel 1892 smette di fare incisioni. In seguito si associa con suo figlio ed entrambi si interessano nelle nuove tecniche e dei nuovi materiali, come i timbri di gomma o le incisioni su Carey. E' conosciuto per le sue incisioni a illustrazione dei più svariati testi, e sono popolari le sue imagini per favole, gli annunci pubblicitari, i manifesti teatrali, immagini di critica dei costumi, barzellette, giochi da tavola e caricature. Realizza anche illustrazioni per cerimonie e festeggiamenti di anniversari storici. E' un artista popolare e creativo, con una grande abilità grafica. Rappresenta la vita quotidiana del popolo, si interessa della condizione dei poveri, dei loro sacrifici, della miseria e dell'oppressione che patiscono. La sua opera diventa una denuncia di un'epoca dispotica e di gravi ingiustizie sociali. Esprime esteticamente quello che sente spontaneamente e le sue immagini, primitive e ingenue, di un certo stilo naïf, sono piene di vita, sia per la maniera di affrontare i temi sia per quella di disegnare le immagini. Introduce le calaveras de azucar, teschi di zucchero, che diventeranno poi una tradizione popolare messicana nel periodo della Festa dei morti. E' il pioniere di diverse forme di espressione stampata, mantiene uno stile quasi immutabile per decine d'anni e crea un modo espressivo molto personale. Incisore artigiano, senza alcuna preparazione accademica, appartiene alla classe popolare e ritrae quindi i suoi simili con affetto. Osservatore instancabile della vita quotidiana, la sua acuta visione, la sua velocità di esecuzione e le sue tecniche di incisione lo trasformano in una specie di reporter grafico, di pubblicista o disegnatore grafico geniale nella realizzazione di meravigliose opere di piccolo formato. Nonostante sia il maestro di Posada, non raggiunge la sua popolaritá, rinunciando a promuoversi e a cercare il riconoscimento delle sue creazioni: le famosissime calaveras (scheletri) di Posada, per esempio, sono una sua creazione ma addirittura, non firmandosi, molta della sua opera sarà attribuita all'allievo. Muore di tifo nel 1895*. * La data di morte che assumiamo (altri ne ripostano di differenti) è tratta dal catalogo "Monografía de 598 estampas de Manuel Manilla. Grabador mexicano" a cura di Mercurio López Casillas, Colección Biblioteca de Ilustradores Mexicanos, edizione RM, in occasione della mostra "Manuel Manilla precursor de Posada" (Museo Mural Diego Rivera del INBA, Instituto Nacional de Bellas Artes de México, 2005).
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