Giorgio TabetNasce a Genova (Italia) il 4 febbraio 1904. Nell'estate del 1917 realizza delle copertine con motivi floreali sotto la guida di Giulio Cisari, invitato da suo padre a Varazze perché lo avviasse al disegno e alla pittura. Nel 1925 comincia a collaborare con illustrazioni con il Secolo XX. Dalla metà degli anni Venti collabora con il giornale satirico Guerin Meschino e con il quotidiano L'Ambrosiano.
Con un segno di particolare eleganza rappresenta il fascino e l'atmosfera del capoluogo lombardo, le «pose», le atmosfere, i tipi del mondo borghese a Milano fra le due guerre e oltre. Dalla metà del 1938, per via delle leggi razziali promulgate dal regime fascista, non può più firmare i suoi lavori. Nel 1940 lascia Milano e si rifugia fino al 1944 a Castelluccio di Norcia per sfuggire ai bombardamenti e alle persecuzioni. Dopo la Liberazione inizia la collaborazione con la Salani. Nell'aprile 1945 nasce il figlio Guido. Illustratore tra i più noti e apprezzati, realizza le copertine per le collane "Le scie" e "Omnibus" (Mondadori) fino a tutti gli anni Sessanta e oltre. Negli ultimi anni si dedica soprattutto alla pittura, prediligendo il ritratto. | ||
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