Albert RobidaNasce a Compiègne (Oise, Francia) il 14 marzo 1848. Figlio di un carpentiere, viene avviato agli studi notarili, che però non riescono a vincere la sua fantasia e il suo entusiasmo. Sceglie quindi di dedicarsi al giornalismo e al disegno, fondendo i due mezzi. Nel 1866, a diciott'anni, già collabora con il Journal Amusant ("giornale divertente") di Charles Philipon e con altre testate. Illustra guide turistiche e libri di ogni genere, compresi autori classici: da Shakespeare a Cervantes, da Villon a Rabelais, da Balzac a Swift. Nel 1869 realizza un fumetto d'anticipazione, "La Guerre au vingtième siècle, campagne de Jujubie", che descrive con efficacia la guerra di mezzo secolo più tardi, con uso di gas asfissianti e inquietanti macchine da combattimento.Dedicandosi a fantastici racconti di viaggi o a romanzi d'anticipazione (la fantascienza come genere si svilupperà soltanto dopo il 1927, quindi non potrà vedere quel momento), è difficile non tenere conto di Jules Verne, già popolarissimo. Tuttavia, pur sviluppando una grande immaginazione del futuribile, egli cerca di considerare nella sua globalità la possibile trasformazione del mondo (città, oggetti, trasporti, usi e costumi) con grande ironia e giocosità. In più, illustra egli stesso questi suoi mondi, con eccezionale abilità grafica e grande padronanza del disegno come arte narrativa. Scrive, illustra con 450 disegni e pubblica nel 1879 il corposo romanzo "Voyages très extraordinaires de Saturnin Farandoul" ("Viaggi straordinariissimi di Saturnino Farandola - nelle 5 o 6 parti del mondo ed in tutti i paesi visitati e non visitati da Giulio Verne", titolerà l'editore Sonzogno nella prima edizione italiana del 1884, pubblicata a dispense con numerose tavole a colori). L'opera è subito popolare e sarà uno dei libri più letti dai ragazzi in caccia di sogni e d'avventure. In Italia, nel 1913 ne sarà tratto un film muto dalla Ambrosio Film di Torino. Nel 1880, già apprezzato collaboratore di diversi illustrés, fonda una propria rivista, La Caricature, per l'editore George Decaux. Sulle pagine del settimanale compaiono molti dei primi lavori di autori come Caran d'Ache, Louis Morin, Maurice Radiguet, Ferdinand Bac. Dirigerà l'importante giornale fino al 1892. Nel frattempo scrive e illustra il mondo futuro in tre volumi eccezionali: "Le Vingtième Siècle" (Il 20° secolo) nel 1884, "La Guerre au Vingtième Siècle" (La guerra nel 20° secolo) nel 1887 e "Le Vingtième Siècle. La vie électrique" (La vita elettrica) nel 1890. Immagina, come se veramente vedesse nel futuro, perfino un "telefonocopio" per comunicare con suoni e immagini, attraverso uno schermo a muro, anche in videoconferenza. Continua a riprodurre, durante i suoi viaggi attraverso la Francia e l'Italia, scorci di case, piazze e palazzi, compilando libri-guida utili ai viaggiatori del suo tempo e, successivamente, memoria incomparabile di ambienti e architetture di tempi trascorsi. Muore a settantotto anni a Neuilly-sur-Seine (Francia) l'11 ottobre 1926. | ||
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