Oliviero BerniNasce a Milano (Italy) il 30 settembre 1935. Negli anni Cinquanta, mentre lavora, la sera studia all'Accademia di Brera e alla Scuola d'Arte del Castello. Tra i primi impieghi fa il ritoccatore di cartoline (deve migliorare le fotografie togliendo le parti scure e i fili del tram), un'esperienza che gli permette di acqyuisire padronanza nell'uso del pennellino.Lavora per lo scenografo Ezio Frigerio, curando i dettagli e cercando la documentazione per le scene di diversi teatri milanesi. Per lo Studio, e successivamente in proprio, realizza anche immagini per filmini didattici. Dopo una scoraggiante permanenza a Parigi, alla ricerca di un lavoro più vicino alle sue aspirazioni, rientra in Italia e sottopone delle tavole di prova all'editore Dino Fabbri. Dopo un mese di lavoro ben retribuito per correggere tavole di altri illustratori, gli viene offerto di collaborare all'organizzazione al nuovo progetto dell'enciclopedia "Conoscere". Sulla sua ideazione grafica lavorano illustratori come Sergio Rizzato, Alessandro Fedini, Luciano Corbella. Nel frattempo studia pittura astratta sotto la guida di Mario Radice, nel 1961. Per otto anni dipinge per se stesso e lavora come art director per la Fabbri, prima per "Conoscere", poi per "Capire", "Guida Medica", "Sapere". Nel 1963 si sposa con Daniela Veluti, illustratrice esperta nel disegno scientifico. Un paio d'anni dopo nasce Claudio. Intorno al 1968 la mercificazione della sua arte lo mette in crisi e abbandona prima l'astrattismo geometrico, poi la pittura per ritornare all'illustrazione. Dalla metà degli anni Settanta per Mondadori disegna "Il pianeta dell'uomo", le copertine per I classici del giallo e per Star Trek. Nel 1975 si rivolge alla fantascienza, genere che ama, e illustra più di 50 copertine per i Fantapocket della Longanesi, poi per i volumi de La ginestra. Sono sue almeno le prime due copertina della rivista Fantascienza (Ennio Ciscato Editore, Milano, 1976). Con Daniela realizza una sessantina di tavole per l'"Enciclopedia degli animali" Mondadori-Kodansha, circa il 10% dell'opera.
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