Wanda BontàNasce a Milano (Italia) il 25 giugno 1902. Orfana in giovane età, ospitata in pensionati religiosi e laici, conclude gli studi magistrali e si guadagna da vivere dando lezioni private e provando vari mestieri, da assistente nelle colonie a segretaria stenografa. La sua unica evasione è scrivere della vita e delle realtà che la circondano, e finalmente pubblica nel 1927 il suo primo romanzo, "La fatica di vivere", presso la Libreria Editrice Milanese, riportando subito il suo primo successo.Da quel momento si dedica esclusivamente all'attività di scrittrice e collabora con diverse testate, prevalentemente femminili. Nel 1937 si iscrive all'Ordine dei giornalisti di Milano e dirige fino al settembre 1942 il giornale a fumetti L'Intrepido dei fratelli Del Duca. Collabora nel frattempo con testate di Mondadori, come Le grandi firme (poi Il Milione) curata da Zavattini. Negli anni Quaranta è "distratta" dal cinema, dove il soggetto di uno dei suoi romanzi di maggiore successo ("Signorinette", Edizioni Mani di fata, 1938, seguìto nel 1942 da "Le signorinette nella vita" per lo stesso editore) viene portato sullo schermo nel 1942 da Luigi Zampa; alla stesura della sceneggiatura partecipa anche Luciana Peverelli, sua coetanea e dall'attività di scrittrice singolarmente parallela alla sua. La sua collaborazione con i fratelli editori Del Duca continua e si intensifica nel dopoguerra: dal 1946 dirige infatti la nuova serie degli Albi dell'Intrepido fino al n. 124, poi mette gran parte delle sue energie in Grand Hotel e continua a scrivere per le testate a fumetti della Casa Editrice Universo Monello tra l'altro scrivendo i testi in rima e dando spessore da personaggio di primo piano a Superbone, uno dei "monellini" che avevano caratterizzato il settimanale dalla nascita, ora affidato al raffinato pennellino di Erio Nicolò e L'intrepido. Muore a Milano (Italia) nel 1986.
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