Gualberta BeccariNasce a Padova (Italia) nel 1842. Figlia di un patriota veneto, che muore quando lei è ancora molto giovane, presto rimane orfana anche della madre. Nonostante sia anche afflitta da gravi problemi di salute, per una malattia nervosa, è dotata di grande determinazione e a vent'anni, nel 1862, fonda la rivista La Donna.La testata è attivamente impegnata sul tema dei diritti delle donne. "Allora, - scriverà Vamba - soltanto per sostenere che le donne avevano diritto a istruirsi come gli uomini ci voleva del coraggio, e di quel coraggio veramente civile che è più difficile ad aversi - quello che sa sfidare, nella difesa di una causa troppo alta in tempi troppo bassi, il ridicolo di cui gli imbecilli spargono sempre il cammino di ogni nuova idea". Non solo scrive sulla sua rivista, ma per raggiungere anche le donne analfabete tiene pubblici incontri e conferenza. Si relaziona con i più avanzati intelletti di quegli anni e gode l'amicizia di Aurelio Saffi, Agostino Bertani, Benedetto Cairoli. Crea anche la rivista Mamma, un foglio in carta azzurra quasi interamente redatto da lei. Vive in condizioni molto difficili, "confinata in una cameretta, col corpo straziato dalla malattia che non le dette pace mai, che le paralizzava le membra non permettendole il moto: da quasi quattro anni era muta" [Vamba, cit.], finché colpita da difterite per avere assistito un bambino malato, muore il 24 settembre 1906 e viene sepolta nel cimitero di Bologna, sotto una bianca pietra anonima, numerata 119 e datata.
|