Marguerite DONQUICHOTTE (Marguerite Audoux) 1863-1937

Marguerite Audoux

Nasce a Sancoins (Cher, Centre-Vallée de la Loire, Francia) il 7 luglio 1863. Figlia di un falegnamee di una lavoratrice a giornata, resta orfana della mamma (morta di tisi) a tre anni, e quando il padre sconvolto fugge via viene affidata, con la sorella più grande Madeleine, prima a una zia, poi a un orfanotrofio. A quattordici anni lavora come pastorella e domestica di contadini. La sera cerca rifugio nella lettura, e a diciott'anni raggiunge Parigi, dove trova lavoro come sartina, arrotondando il magro salario presso una fabrica di cartucce e la lavanderia di un ospedale. Scrive di notte, e i medici le consigliano di lasciare la sartoria se vuol salvare la vista. A vent'anni le nasce un figlio, che non sopravvive. Si prenderà cura di Yvonne, figlia di Madeleine.
Nel 1895 apre un proprio atelier e sostituisce l'impegnativo cognome paterno con quello di sua madre Joséphine: Audoux.
Comincia ad annotare su quaderni scolastici i ricordi dei suoi anni passati, scrivendo solo per sé.
Della sorella si è innamorato Jules Iehl (scrittore, noto con lo pseudonimo Michel Yell e amico di André Gide), che interrompe i rapporti con lei quando scopre che si prostituisce, e anche Marguerite, dopo questa scoperta, se ne stacca, mentre si sviluppa un nuovo rapporto tra lei e Iehl. La giovane entra così nel gruppo di artisti amici del giovane scrittore, il "gruppo di Carnetin", dal nome del villaggio dove si incontrano ogni domenica (1904-1907). Jules racconta che lei ha scritto un libro di memorie e il pittore Francis Jourdain (figlio dell'architetto Frantz Jourdain, amico di Octave Mirbeau) chiede a Mirbeau di leggere quel manoscritto: l'entusiasmo dello scrittore è tale, da promuoverne l'edizione e scriverne la prefazone.
Il romanzo autobiografico "Marie-Claire" è quindi pubblicato nel 1910. Il libro è un fenomeno editoriale, vince il Prix Fémina e verrà continuamente ristampato (100.000 copie soltanto nel 1910, presto tradotto anche all'estero).
Un secondo romanzo, "L'Atelier de Marie-Claire" (1920), sequel del primo, non ha lo stesso successo.
Arrivano ancora "De la ville au moulin" (1926) e "La fiancée" (1932), mentre "Douce Lumière" uscirà postumo.
Muore a Saint-Raphaël (Varo, Provence, Francia) il 31 gennaio 1937.
 
Il 3 marzo 1937 esce il primo numero del settimanale femminile Marie-Claire ("l'hebdomadaire de la femme tel qu'il n'a jamais été réalisé"), che ha immediato successo e continuerà a vivere anche nel secolo successivo.
 

  • Marguerite Audoux. "Marie-Claire", romanzo. Prefazione di Octave Mirbeau. Bibliothèque Charpentier, Eugène Fasquelle Editeur, Parigi 2010 [prima edizione].