Domenico NatòliNasce a Palermo (Italia) il 22 marzo 1885. Frequenta l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove inizia giovanissimo l'attività di illustratore. Trasferitosi a Roma, si dedica alla scultura. Collabora con Il giornalino della domenica di Vamba e nel 1912 per Bemborad illustra "Bambini e bestiole" di G.E. Nuccio; collabora inoltre a Primavera di Podrecca con articoli pupazzettati sotto lo pseudonimo di Scapin e intensifica l'attività di giornalista fino allo scoppio della guerra.Si trasferisce quindi a Milano e dal 1918 è al Corriere dei Piccoli. Tra il 1919 e il 1921 collabora con L'Ardita, Barbapedana, La Lettura, La piccola italiana. ![]() Il 12 novembre 1928 si iscrive come pubblicista all'Ordine dei giornalisti lombardo, appena costituito, e manterrà l'iscrizione per quarant'anni, il resto della sua vita. Realizza inoltre manifesti turistici e dal 1932 la pubblicità per la Magnesia San Pellegrino (illustrazioni e vignette; una collaborazione che continuerà negli anni Cinquanta e primi anni Sessanta con gli albi a fumetti in formato a striscia della Collana libri celebri, distribuiti nelle farmacie) e per la Ligure Lombarda (per la quale crea il personaggio di Ciliegina). Nel 1936 scrive e illustra il libro per ragazzi "Il violino magico" per le Edizioni SACSE di Milano, con disegni in bianco e nero e 6 tavole a colori intercalate fuori testo. Dopo la Liberazione, nel 1945 illustra le prime copertine del Romanzo per tutti. La collaborazione con il Corriere dei piccoli continua anche nel dopoguerra e negli anni Cinquanta. Muore a Varese nel 1968. Nonostante l'imponente attività di illustratore (una sessantina di libri) la sua fisionomia è esemplarmente rintracciabile nella cinquantennale collaborazione al Corriere dei Piccoli, del quale rappresenta, insieme a Giovanni Manca, l'opzione figurativa degli anni Trenta e Quaranta, caratterizzando disinvoltamente la cronaca e il racconto storico, l'avventura a fumetti e la tavola didascalica, con l'onnivora ecletticità del suo segno duttile e spezzato. Si dedica al fumetto con l'occhio attento, documentato, partecipe del vecchio disegnatore per l'infanzia. Usa un tratteggio raffinato, come quello che apparteneva a tanti illustratori inglesi della fine dell'Ottocento. Si esprime agevolmente in ogni ambito, si trova bene in ogni epoca: narra con cura appassionata una grande e interminabile avventura, producendo numerosissime tavole e diventando per un certo periodo, graficamente, quasi il simbolo del Corriere dei Piccoli.
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