All'inizio degli anni Cinquanta incomincia a collaborare con Sant'Antonio e i fanciulli (che nel 1963 diventerà Messaggero dei ragazzi), preparando anche una storia-quiz poliziesca a fumetti (l'unica di cui scrive anche i testi) che viene pubblicata per qualche numero, prima di una brusca interruzione. Riprenderà il discorso sul fumetto soltanto intorno al 1958, quando preparerà le matite di alcune storie. Stabilitosi a Padova rimarrà nella città veneta, dove insegnerà figura disegnata al Liceo Artistico. I suoi lavori migliori, in questo periodo, sono le illustrazioni per le riduzioni letterarie: "Don Chisciotte", "Perry delle stelle" (da Oscar Wilde), racconti della letteratura inglese, francese e spagnola. Nel 1965 illustra la "Divina commedia" per l'Editrice La Scuola di Brescia e prepara 12 tavole a colori per una scelta di canti della "Divina Commedia" per l'Editrice della Marca Trevigiana di Marton (al volume erano acclusi tre dischi longplay con i brani recitati da attori del Piccolo Teatro di Milano. La sua prima vera esperienza fumettistica è "Giotto", venti tavole su testi di Forina, pubblicato dal Messaggero dei ragazzi nel 1966, dal n. 7 al n. 11. Lavora utilizzando un po' tutti gli strumenti: pennello, pennino, lametta, spugna, spruzzo coadiuvato da reti e reticelle, spazzolino da denti. Nel 1967 progetta con Ezio Ferraro una storia apocrifa di Red Barry, l'inizia ma poi l'abbandona. Disegnerà però le copertine della serie di albi a tiratura limitata delle avventure del "poliziotto dai capelli rossi", per il Club Anni Trenta di Silvano Scotto. Tra il 1972 e il 1975, su testi di Claudio Nizzi, realizza una delle sue opere più apprezzate: i 17 episodi a fumetti di Mino e Lia per il Messaggero dei ragazzi. Nel 1977 si impegna in una riduzione a fumetti del "Diario di Anna Frank" per il Messaggero dei ragazzi e per Sgt. Kirk. Muore, a soli cinquantun anni, nel 1979.
|