L'anno dopo passa al Lincoln Newspaper Syndicate, dando vita a numerosi quanto effimeri personaggi e alla fine degli anni Trenta disegna storie di Blue Bolt, di Blue Beetle e di Captain Marvel. Insieme a Joe Simon, suo soggettista di fiducia per una quindicina d'anni, nel 1941 crea per la Timely (la futura Marvel) il suo primo personaggio di successo, Captain America. Ma dopo una trentina di avventure i due autori passano prima alla National, realizzando Boy Commandos e Newsboy Legion, poi alla Harvey, dando vita al western Boy's Ranch. Dopo aver lavorato, insieme, per diverse altre case editrici, il sodalizio si scioglie e Kirby incomincia a lavorare per la Marvel dopo aver collaborato con Wally Wood alla striscia quotidiana Skymasters. Con i Fantastici Quattro, i primi "supereroi con superproblemi" creati nel 1961 su testi di Stan Lee, il disegnatore inizia un periodo frenetico realizzando, sempre su testi di Lee, storie di Iron Man, Ant-Man, Thor, Hulk, the Avengers e numerosi altri personaggi, riprendendo inoltre Captain America. Nel 1970, all'apice della fama (viene chiamato "King" Kirby), passa alla National come direttore, lavorando a Jimmy Olsen, Forever People, New Gods e Mr. Miracle. In seguito crea Kamandi e altri personaggi minori, ma alla scadenza del contratto torna alla Marvel e a Captain America, realizzando inoltre una versione a fumetti del film di Stanley Kubrick "2001: Odissea nello spazio", punto di partenza per una nuova serie fantascientifica omonima, e contribuendo alla nascita di nuovi personaggi. Muore a New York City (New York, USA) il 6 febbraio 1994.
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