Può essere curioso notare che, dopo questo exploit, all'agenzia erano più interessati a lui come direttore delle vendite che come autore di fumetti! Infatti in seguito si occuperà più della diffusione di Joe Palooka che della sua realizzazione, affidata in un primo tempo ad Al Capp e in seguito ad altri autori, tra i quali ricordiamo Moe Leff e Tony Di Preta. Alla fine degli anni Quaranta, Al Capp scrive alcuni articoli per Atlantic Monthly, nei quali lo mette alla berlina, dilungandosi sulla sua avidità e sullo sfruttamento di giovani disegnatori. Fisher lo porta in tribunale, accusandolo di oscenità e portando come prova dei disegni che lui stesso aveva realizzato utilizzando lo stile del suo ex assistente. Naturalmente perde il processo ed è espulso dalla National Cartoonists Society. In preda a una forte depressione, si toglie la vita il 27 dicembre 1955.
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