Accanto alla produzione artistica, sempre orientata alla ricerca, che lo colloca tra i maggiori pittori astrattisti italiani, dà vita a personaggi a fumetti e ad avventure disegnate dove il suo segno è finalizzato alla narrazione sequenziale, per di più rivolta al lettore più giovane. Pubblica quindi su La Settimana dei ragazzi e, per lungo tempo, su Il pioniere, settimanale per i ragazzi prodotto dal Partito Comunista Italiano come alternativa di sinistra al potente Vittorioso cattolico e al borghese Corriere dei piccoli), continuando poi sulle pagine per ragazzi di Noi donne, settimanale dell'Unione donne italiane (UDI). Illustra tra l'altro, per la Bemporad-Marzocco, "Il giornalino di Gian Burrasca" e "Ciondolino" (due classici di Vamba) e "Le avventure di Pinocchio" (di Collodi). Tra i suoi personaggi a fumetti hanno particolare successo Chiodino (1952) (su testi di Marcello Argilli e Gabriella Parca) e Atomino (1963) (sempre su testi di Argilli). Nel 1971 collabora con la nascente rivista di satira Ca Balà. Muore nel 1991. Dopo la scomparsa, la sua memoria resta affidata alla moglie, Maria Pia Liberia Pini, pittrice e sua musa ispiratrice per tanti anni. La signora Berti raggiunge Vinicio il 10 aprile 2012. Opere pittoriche, disegni, scritti e tavole a fumetti costituenti il Fondo Vinicio Berti sono custoditi dalla Biblioteca Marucelliana di Firenze.
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