Le prime letture

A VOI,
CORTESI FANCIULLI E FANCIULLE GENTILI,
DÀNNO IL PRIMO SALUTO,

in mezzo ai primi fiori di màggio, queste nuove letture, che vèngono alla luce con la lieta speranza di rèndervi sempre più cara codesta gaja primavera di vostra vita. Se alle buone intenzioni risponderanno le nostre forze e il vavore del pùbblico, verrà forse un giorno (ancora molto lontano), che tornerete volentieri su queste pàgine, come volentieri si torna sotto gli àlberi e lungo le rive dell'abituro campestre, ove s'ebbe il primo alimento e si tentàrono i passi incerti sull'erbe del prato.
Forse allora vi commoverete rammentàndovi il senso che vi avrà fatto adesso un racconto, una riflessione, un'idea qualsiasi che vi colpisca forte in questi scritti; e con grata meraviglia vi accorgerete che molti dei nostri pensieri e molti affetti saranno diventati vostri, senza che ve ne foste avveduti quando l'òcchio vi correva impaziente su queste righe, non d'altro bramoso che d'innocenti diletti. Se allora vi compiacerete delle idee, dei sentimenti, delle azioni o forti o gentili, di cui vedrete d'èssere in parte debitori a noi, il nostro intento sarà conseguito; poiché non ad altro miriamo che ad accordare l'educazione di casa coll'istruzione che vi si dà nelle scuole, e a cómpierle entrambe così, che abbiate a crèscere, non già buoni e ignoranti, né istrutti e cattivi, ma virtuosi e cólti del pari. (...)

[editoriale dal primo numero del primo anno, maggio 1870]