Casa editrice BIETTI (Angelo Bietti / Antonio Bietti) |
1870-1938/[1943] |
Casa editrice Bietti
L'attività della
Casa editrice Angelo Bietti inizia a Milano nel 1883, quando
Angelo Bietti liquida l'azienda di tipografia e incisione, che aveva costituito con i fratelli
Ernesto ed
Enrico e il cognato
Giovanni Minacca nel 1879, per avviare una nuova impresa. Inizialmente stampa per conto terzi, senza un proprio catalogo, e rivende il magazzino di altre aziende in liquidazione. Assume anche il figlio,
Antonio Bietti (nato a Milano il 19 agosto 1865) e ripubblica testi già molto popolari, in edizione modesta e a prezzi bassissimi, puntando su un'ampia diffusione.
Nel 1888
Antonio Bietti si sposa con Amalia Marcora e, dopo la partenza del padre per Buenos Aires per aprirvi una filiale, può gestire direttamente l'attività della casa editrice. Per rifornire la filiale americana, stampa molti titoli (dai messali ai romanzi di Jules Verne) in lingua spagnola, prima a Milano e in seguito direttamente in Argentina.
Quando il padre ritorna dall'America e si ritira dall'attività, nell'estate 1899,
Antonio Bietti affronta la situazione, irta di difficoltà economiche, costituendo con il fratello Agostino una società in nome collettivo
Figli di Angelo Bietti, priva di capitale sociale. Di quest'epoca sono alcune traduzioni in spagnolo dei romanzi di Carolina Invernizio.
Nel novembre 1902 la società si trasforma in
Antonio Bietti e C., inglobando la ditta
Fratelli Bietti e G. Minacca (che si era ricostituita dopo il 1883 e ora liquidata) e altre persone, tra cui
Enrico Reggiani. Antonio Bietti, nominato gerente unico, trasferisce l'azienda a Greco Milanese, in viale Monza 49-53 (dove rimarrà per diversi anni).
Nel 1907, quando la ditta si converte in società anonima
Bietti,
Antonio Bietti entra nel consiglio d'amministrazione come direttore degli affari e nel 1909 si reca in America Latina per ricostituire delle filiali (una in Brasile, a San Paolo, per pochi mesi, e una nuovamente in Argentina, a Buenos Aires, che reggerà un po' di più): in collaborazione con i fratelli Maucci pubblica vari volumi con romanzi d'appendice e gli autori più popolari (i Dumas e Jules Verne) entrano nella collezione "Bibliotheca Argentina", mentre la "Collección de novelas históricas y populares" ospita monografie per lo più su personaggi italiani come Mazzini, Garibaldi e Colombo.
Alla fine del 1910
Antonio Bietti è già di ritorno in Italia e si stabilisce a Napoli, dove rimane fino all'agosto 1914. Venuto a mancare anche lo zio Ernesto, che era presidente e vicepresidente della società, dal 1914 Antonio non ha più ruoli dirigenziali pur rimanendo socio. Morirà a Milano il 18 febbraio 1931.
Nel 1913 la casa editrice pubblica il
"Vocabolario della lingua italiana" di
Nicola Zingarelli (prima edizione in fascicoli, completata solo nel 1921). Dalla seconda edizione (1922) fino alla settima, il vocabolario uscirà in volume unico edito da
Bietti & Reggiani; solo dal 1941 i diritti di pubblicazione saranno ceduti a
Zanichelli, che si farà carico delle successive edizioni.
Nella collezione di
"Opere fantastiche e cavalleresche" hanno successo le antiche leggende del ciclo carolingio e, più tardi, nella collana dei
"Romanzieri internazionali", le opere di Xavier de Montépin, Emile Zola, Victor Hugo, Alexandre Dumas padre e figlio, Ponson du Terrail, Michel Zévaco, A. Klitsche de la Grange.
Sempre per i ceti popolari è allestita la collezione di
"Opere classiche e poetiche", che si arricchisce dei titoli della
"Raccolta dell'Istituto editoriale italiano", di cui la Bietti è concessionaria esclusiva.
La
"Raccolta storico-patriottica e di lettura amena popolare" comprende numerosi opuscoli con le vite di illustri personaggi e di briganti, e la narrazione dei fatti costituenti la trama delle opere liriche del teatro italiano e straniero.
Rileva la
"Nuovissima collezione letteraria" della
Casa Editrice Monanni e la continua dal 1933 al 1938.
Nella
"Biblioteca pratica" sono raccolte pubblicazioni di diverso valore, dal galateo al libro dei sogni, dai manuali di gastronomia alla guida degli affari. Un settore particolarmente curato è quello scolastico, che pur comprendendo pochissimi titoli ha larghissima diffusione: consiste per lo più in vocabolari e grammatiche di lingue straniere, pensate soprattutto per gli emigranti italiani.
Tra il 1908 e il 1936 pubblica oltre quattrocento titoli nella
"Biblioteca Réclame".
Nel 1938 il regime fascista costringe la Bietti al fallimento, per aver inserito nel suo catalogo numerosi testi di autori stranieri. La casa editrice è posta in liquidazione nel 1941 e cessa il 30 ottobre 1943.
Viene ricostituita nel dopoguerra, per essere chiusa nel 1979.
Nel 1997 il marchio editoriale, rilevato da Federico Milesi e diretto da Valerio Riva, pubblica tra l'altro il
"Manuale del perfetto idiota italo-latinoamericano" di Mario Vargas Llosa,
"De Gaulle" di Edgardo Sogno e
"Ancora un tango, presidente Mao".
Agli inizi del Duemila il marchio Bietti è continuato da Carlo Milesi, figlio di Federico Milesi, e da Tommaso Piccone come direttore editoriale, che riprendono le storiche collane "Caleidoscopio", "Documenti Bietti Storia" e "Biblioteca Bietti", e varano le nuove collane "Bietti Heterotopia" (dedicata al cinema) e, dal 2013, "l'Archeometro" (filosofia). Pubblicano inoltre dal 2012 la rivista gratuita <
Antarès, specializzata in letteratura, storia e filosofia.