Gustavo ROSSO (Gustavino) | 1881-1950 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nel 1908 illustra per Bemporad il primo libro, "Firenze presa sul serio" di Novellino (alias Augusto Novelli), con 41 disegni che già mostrano la sua piena maturità tecnica e compositiva. Alla fine dello stesso anno nasce il Corriere dei Piccoli e l'autore inizia già dall'anno seguente un lungo percorso con il nuovo giornale (la prima apparizione è nel n. 29 dell'11 luglio 1909, l'ultima sarà nel n. 25 del 19 giugno 1949), creando soprattutto illustrazioni di racconti e romanzi a puntate ma anche dei fumetti (v. tabella). Fernando Palazzi, nella sua preziosa biografia dell'autore, conterà complessivamente 2.200 disegni realizzati per questa testata. Viene pubblicato, a partire dal n. 43 del 22 ottobre 1911, anche da La Domenica dei fanciulli (ed. Paravia) fino alla chiusura della testata alla fine del 1920. Realizza un'illustrazione a colori per "Pro Pace - almanacco illustrato pel 1913" edito a cura della Società internazionale per la Pace, Unione lombarda. Ma parteciperà alla Prima guerra mondiale, come ufficiale, realizzando anche qualche cartolina e illustrazione di propaganda. Verso la fine del conflitto collabora con il settimanale satirico Numero con 6 disegni (per i numeri 43, 44, 46 e 52 del 1914 e 58 del 31 gennaio 1915). Nel 1921 inizia a collaborare con l'Illustrazione del popolo, supplemento della Gazzetta del popolo di Torino, realizzando paginoni sul genere di quelli che Achille Beltrame creava per la Domenica del corriere. Una collaborazione molto continuativa, dal n. 4 del 2 ottobre 1921 al n. 44 del 26 ottobre 1941, con poche pause (dal 1932 al 1938 e 1940). Nel 1922 disegna la testata della rivista quindicinale illustrata per ragazzi Cuor d'oro, dell'editore torinese Alberto Giani, che verrà ripetuta dal n. 1 (15 febbraio 1922) al n. 3°/4 (15 febbraio 1924). Nel periodo (tra il 1926 e il 1931) in cui Il Balilla è diretto dall'amico di vecchia data Dante Dini, collabora con questa testata "illustrando soltanto testi letterari e poetici, escludendo quelli politici o di propaganda" (come annoterà Fernando Palazzi), come le riduzioni (fatte da Olga Visentini) de "La tavola rotonda", della "Novellistica", dei "Cantari di Gesta", de "La Gerusalemme liberata". Cessa la collaborazione con il n. 22 del 4 giugno 1931, perché dal numero successivo la redazione si sposterà a Roma, alle dipendenze dell'ONB (Opera Nazionale Balilla) con la nuova direzione di Corrado Ricci. A fumetti, per l'L'Audace di Mondadori, realizza nel 1939 le prime tre puntate de "Il dottor Faust" nella riduzione di Federico Pedrocchi, pubblicate nei numeri da 290 (20 luglio) a 292 (3 agosto), ma interromperà subito l'opera (forse per motivi di salute) e il suo lavoro sarà ricominciato da Rino Albertarelli solo sue anni dopo. Collabora con Paravia, UTET (disegna tra l'altro i risguardi e illustra molti titoli per le diverse serie della collana "La scala d'oro"), Bemporad, Mondadori ("Enciclopedia dei ragazzi"), Treves, eccetera. Nel dopoguerra collabora, inoltre, con Il romanzo per tutti, illustrando i numeri 3°/14 ("La cosacca" di Féval, 15 luglio 1947), e 4°/11 ("Il mantello prodigioso" di Mikszàth, 1° giugno 1948) e una novella di Kipling. Lavora letteralmente fino all'ultimo giorno, completando le 122 illustrazioni per il "Capitan Fracassa" di Gautier per la casa editrice milanese Genio. Muore nel sonno a Milano (Italia) la notte tra il 7 e l'8 ottobre 1950, dopo avere completato, in serata, la copertina del libro. BIBLIOGRAFIA IN COSTRUZIONE
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