Ferdinando CORBELLA 1915-1995
Nasce a Milano (Italia) il 21 ottobre 1915.
Studia al Liceo artistico di Brera (e completerà gli studi alla scuola grafica del Castello Sforzesco) mentre già a quindici anni realizza cartoline e aiuta il pittore Fontana nella realizzazione di cartelloni pubblicitari. Solo tre anni dopo entra nel cinema d'animazione collaborando con Carlo Cossio e Vittorio Cossio ai lavori sperimentali della IMA Filma, e sempre per questa storica sigla italiana parteciperà, subito dopo la guerra, alla realizzazione del primo lungometraggio "La Rosa di Bagdad", di Anton Gino Domeneghini, a fianco di tante grandi firme dell'illustrazione e del fumetto; il film, dopo tre anni di lavorazione, verrà presentato nel 1947.
Intanto, all'inizio della guerra, troviamo le sue vignette umoristiche sulle pagine del Guerin Meschino.
Già nel 1945 lavora stabilmente alle copertine dei romanzi Rizzoli, e quando esplode il fenomeno dei fotoromanzi (disegnati), la sua abilità è richiestissima da Festival e Luna Park, concorrenti del leader Grand Hotel.
Dal 1948 comincia a lavorare per La vispa Teresa, una testata che tiene a battesimo molti autori importanti, e realizza sia copertine sia fumetti, come il lungo "cineromanzo" "La formula 37", su testo di Camillo Zuffi (dal n. 26 del 1949 al n. 31 del 1950).
Illustra libri per l'editore Boschi.
Per l'editore Gianni De Simoni tra il 1949 e il 1953 disegna le serie a fumetti Piccola Freccia (testi di Dalmasso) e Tigre Bianca.
Nel 1950 è chiamato a collaborare con la Casa Editrice Universo, e realizzerà importanti serie come l'avventuroso Roland Eagle (con testi di Luigi Grecchi, sull'Intrepido dal 1951 al 1964), e il comico Narciso Putiferio (su Il Monello, dal 1954); e ancora Rick Provvidenza (per gli Albi dell'Intrepido) e il Commissario Grasset (parodia del commissario Maigret che la televisione presentava interpretato da Gino Cervi).
Lavora anche per i mercati francese e inglese.
Nel 1965 realizza tre episodi per Diabolik: "Eredità di sangue" (n. 5°/4, ep. 28), "L'artiglio del demonio" (n. 5°/9, ep. 33) e "Scacco alla malavita" (n. 5°/12, ep. 36).
Negli anni Settanta, in coppia con il figlio Roberto, che ne segue le orme artistiche, realizza quasi interamente il mensile Scarpantibus, una testata (e relativa striscia umoristica) ispirata all'omonimo buffo personaggio immaginario nato all'interno della trasmissione Alto Gradimento, tra i maggiori successi radiofonici di quegli anni.
Collabora con il periodico Full.
Negli anni Ottanta, sia per motivi di salute sia per le trasformazioni in atto nelle testate della Universo, l'autore si ritira nel suo appartamento di Milano e conduce una vita appartata, dedicandosi alla pittura.
Negli ultimi anni si trasferisce definitivamente a Gavirate (Lago di Varese, Italia), nella Casa di riposo Bernacchi, dove continua in tranquillità a disegnare fino alla fine dei suoi giorni.
Muore dunque a Gavirate (Varese) nel 1995.

 

  • Carlo Pedrocchi. "Una vita per i fumetti e un sogno nel cassetto" in "Roland Eagle, il ribelle dei mari", Intrepido Classic n. 7, settembre 1993, Casa Editrice Universo.
  • Si ringrazia Luciano Folpini per la collaborazione alle ricerche.